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È un momento difficile per la ricerca nel campo delle malattie rare. Nel Modenese rischia la chiusura un fiore all’occhiello della ricerca italiana sulla medicina rigenerativa. L’azienda Holostem Terapie Avanzate – denuncia in un comunicato la Filctem Cgil Modena – si trova in una fase di stallo che mette a repentaglio 43 posti di lavoro e l’esistenza stessa dell’impresa. La fase di incertezza si è aperta nel febbraio scorso, quando il socio di maggioranza Valline (che possiede il 65% di Holostem) ha annunciato l’intenzione di interrompere l’investimento.
Un’eccellenza della ricerca
Holostem è uno dei centri di medicina rigenerativa più grandi d’Europa, qui è stato sviluppato Holoclar, il primo medicinale a base di cellule staminali approvato in Europa (nel 2015) ed è qui che sono stati condotti test clinici per testare una nuova e promettente terapia avanzata per una malattia altamente invalidante come l’epidermolisi bollosa giunzionale.
Da mesi il sindacato è impegnato nel preservare l’occupazione – già scesa a quota 43 dipendenti contro gli 80 di circa un anno fa – ma soprattutto il patrimonio di conoscenze espresso dai lavoratori. La vicenda sembrava trovare un suo possibile lieto fine con la manifestazione d’interesse di Enea Tech Biomedical, la fondazione di diritto privato vigilata dal ministero per le Imprese e il Made in Italy. Da allora, nonostante le rassicurazioni ripetute ai dipendenti, non è stato ancora completato il conferimento, con la cessione del 100% delle quote, previsto per la fine del mese di ottobre.
Manca solo un’autorizzazione
“A questo punto – sottolinea Fabio Digiuseppe, segretario della Filctem Cgil Modena – non sappiamo se e quando il conferimento sarà completato. L’assemblea di Holostem ha concesso una proroga ai termini previsti. Per ragioni a noi sconosciute oggi manca solo l’autorizzazione da parte del ministero che se non dovesse essere confermata entro la fine di questo mese, costringerà il liquidatore a procedere alla liquidazione definitiva e alla sospensione delle attività produttive".
"Con questo scenario – spiega ancora Digiuseppe – Modena e l’Italia rischiano di perdere un capitale di conoscenze in un settore di frontiera come quello delle malattie rare, a cui Holostem ha già dato contributi significativi. La vicenda racconta molte delle difficoltà del mondo della ricerca e della produzione di terapie avanzate nel nostro Paese”.
Conclude Digiuseppe: “La liquidazione della società sarebbe un segnale molto preoccupante per tutto il settore scientifico, non soltanto per i dipendenti altamente specializzati che da oltre un decennio operano con successo sul fronte delle biotecnologie e delle terapie basate sulle staminali epiteliali. La palla è nelle mani del ministero, cui ci appelliamo perché sblocchi l’autorizzazione e consenta a Enea Tech di rilanciare l’azienda”.
Le iniziative
Per sensibilizzare il ministero e l’opinione pubblica sulla situazione di Holostem, i dipendenti saranno in piazza a Modena venerdì 24 novembre in occasione dello sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Accanto ai lavoratori di Holostem scenderà in piazza “Le ali di Camilla”, associazione senza scopo di lucro fondata a Modena nel 2019 proprio per portare le terapia avanzate sviluppate da Holostem ai pazienti affetti da gravissime malattie rare come quella dei cosiddetti “bambini farfalla”. Nei giorni scorsi si sono moltiplicati gli appelli al governo affinché non cancelli le speranze di bambini senza voce e senza pelle, l’organo attaccato dalla epidermolisi bollosa giunzionale, che provoca una estrema fragilità della cute e delle mucose.