Nel processo per la morte di Yaya Yafa, lavoratore somministrato in missione presso la società Dedalog che gestiva un magazzino in Interporto per conto di SDA, deceduto sul lavoro il 21 ottobre 2021, è stata accolta la costituzione di parte civile della Cgil di Bologna.

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“La nostra presenza nel processo – si legge nel comunicato sindacale – non è solo un atto di solidarietà e vicinanza alla famiglia del lavoratore, ma anche una testimonianza attiva dell’attività sindacale svolta dalla Cgil di Bologna e dalla sue categorie per rivendicare la legalità, la stabilità occupazionale e la sicurezza in tutti i luoghi di lavoro”.

“La continua violazione delle norme a presidio della salute dei lavoratori si oppone all’attività sindacale che quotidianamente svolgiamo a tutela di tutti i lavoratori e, soprattutto, di quelli più fragili ed esposti al ricatto occupazionale (un doppio ricatto nel caso di Yaya anche per le norme del Testo Unico immigrazione), tanto più in siti complessi come l’Interporto di Bologna e in presenza di un diffuso ricorso ad appalti e subappalti”.

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