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Prosegue da un mese lo stato di agitazione al teatro Biondo, con i lavoratori che continuano a subire i ritardi del pagamento delle spettanze. La preoccupazione dei dipendenti dello Stabile è legata anche alle difficoltà nel pagamento degli emolumenti degli artisti, delle compagnie teatrali e dei fornitori. “Temiamo fortemente per la sopravvivenza stessa del teatro Biondo, che rischia di rimanere impantanato nelle beghe politiche di questa città - dichiarano in una nota Guido Correnti e Patrizia Mannino, Rsu Slc Cgil Palermo del Biondo, a nome dei lavoratori.
A 'stremare' i lavoratori, è “l’incresciosa situazione economica in cui versa il teatro Biondo”, determinata dalla mancata erogazione della quota associativa del Comune per l’anno 2021 e dalla mancanza di chiarezza sul versamento di quella del 2022, legata a una 'ipotetica' tassa di soggiorno e all’approvazione di un 'fantomatico' bilancio comunale. “Le incertezze odierne, determinate dalla totale mancanza di una strategia di politica culturale sul territorio, compromettono la regolare programmazione della stagione 2022 e quella del triennio ministeriale. Quindi, anche la naturale attività del teatro di prosa della città è compromessa”, aggiungono i due delegati sindacali.
I lavoratori, che fino ad oggi hanno garantito il regolare svolgimento di tutte le attività, “non sono più disposti a pagare per una crisi economica di cui non hanno assolutamente responsabilità”. Pertanto, hanno chiesto un confronto con il consiglio di amministrazione, con il suo presidente e la direzione, “al fine di trovare le sinergie necessarie al superamento della crisi”. Contestualmente, chiedono alla politica e alle istituzioni di garantire le risorse economiche strutturali con impegni concreti e certi.
“Al Comune - aggiungono i due rappresentanti sindacali - chiediamo di mettere in bilancio le quote associative necessarie, ai candidati a sindaco di portare proposte concrete e alla Regione siciliana, che ha garantito sempre la sua funzione di socio di maggioranza, di valutare un possibile impegno ulteriore per far fronte alla crisi provocata dal socio Comune”. Da questo momento, con lo stato di agitazione già in corso, i lavoratori si riservano di adottare tutte le azioni di lotta che riterranno necessarie.