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Via libera a stragrande maggioranza da parte delle lavoratrici e dei lavoratori di Nexi al nuovo contratto integrativo. Passo indietro da parte del colosso dei pagamenti digitali, dopo la proclamazione dello sciopero da parte delle organizzazioni sindacali in ragione di problemi nell’armonizzazione del trattamento delle lavoratrici e dei lavoratori post fusione con il gruppo Sia. A farlo sapere è la Fisac Cgil, con il coordinatore nazionale Nexi, Massimo Pizzi, che commenta: “Abbiamo raggiunto un accordo molto soddisfacente, registrando un deciso arretramento da parte dell’azienda dovuto alla pressione delle giornate di sciopero da noi proclamate, che contiene forti avanzamenti in termini economici e di tutele per le lavoratrici e i lavoratori”.
L'accordo è stato raggiunto nella notte del 20 giugno e ha ottenuto poi il via libera nelle assemblee, con la contestuale sospensione del pacchetto di ore di sciopero di un gruppo che conta in Italia circa 3.700 lavoratrici e lavoratori. In sintesi, fa sapere la Fisac Cgil, l’accordo, valido fino al 31 dicembre del 2026, prevede un premio di produzione che nel calcolo viene totalmente ribaltato, a favore delle lavoratrici e dei lavoratori: 70% di consolidato e 30% di budget previsionale, non più rispettivamente 20% e 80%. Fino a 12 ore disponibili di permessi retribuiti ogni anno. Un incremento a carico dell’azienda del contributo riconosciuto ai dipendenti iscritti al Fondo di previdenza complementare dello 0,8%.
Si aggiungono poi l’ampliamento delle misure relative al welfare, in particolare sui temi di assistenza, conciliazione vita-lavoro, genitorialità e cura, a salvaguardia dei migliori trattamenti sulla turnistica, l’aumento del ticket restaurant a 9,40 euro per tutti, compresi i dipendenti in Smart Working. In genere si tratta del recepimento dei punti più avanzati della contrattazione prevista in Sia.
Per il segretario nazionale della Fisac Cgil, Riccardo Sanna, “la coesione, la determinazione e la prontezza di tutte le organizzazioni sindacali e soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori hanno permesso di gettare le basi per difendere, conquistare e armonizzare i trattamenti economici e normativi di tutti i dipendenti del Gruppo Nexi, così come rivendicato anche dalla piattaforma per il rinnovo del Ccnl di settore. Una bella vittoria del sindacato, del ruolo della Fisac Cgil e dell’impegno delle lavoratrici e dei lavoratori per sovvertire un clima pessimo aziendale".
"La dimostrazione - conclude Sanna - di come uniti si possano raggiungere quegli obiettivi di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Resta, infine, il tema di circa 350 lavoratrici e lavoratori ai quali viene applicato l’articolo 4 del contratto nazionale (insourcing) per le quali rimane saldo il nostro impegno nella trattativa per il rinnovo del contratto dei bancari ad armonizzare i trattamenti economici e normativi, così come richiesto nella piattaforma”.