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Scendono di nuovo in piazza il 29 marzo a Roma, davanti al ministero dello Sviluppo economico, i navigator e i sindacati Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp per chiedere risposte per il futuro, che si traducano anche nella tenuta dei livelli essenziali delle prestazioni a favore dei cittadini previsti dalla legge. Dopo 34 mesi e due proroghe strappate grazie alla mobilitazione, si attendeva una soluzione strutturale che tenesse conto dell’esperienza maturata e della professionalità, ma non è arrivata.
“In questi mesi abbiamo più volte chiesto un confronto sia al ministro Orlando che al ministro Brunetta, confronto a oggi mai aperto, nonostante i contratti in scadenza e i centri per l’impiego senza personale – sostengono i segretari nazionali di Nidil, Felsa e Uiltemp, Silvia Simoncini, Luca Barilà e Gianvincenzo Benito Petrassi -. Crediamo che l’interlocuzione con i due Ministeri rappresenti un passaggio indispensabile per individuare una soluzione”. In una fase in cui il sistema delle politiche attive ha cominciato a riattivarsi, anche in vista delle grandi risorse in arrivo dal Pnrr, l’apporto dei navigator risulta indispensabile.
“Proprio rispetto alle attività di incrocio domanda-offerta – proseguono i sindacalisti -, riteniamo assurdo che non si riparta proprio da chi, anche durante la pandemia, ha operato a favore di un’utenza particolarmente fragile e delle aziende del territorio, con le quali il sistema pubblico ha finalmente ricominciato a riallacciare rapporti. Le nuove iniziative di settore, a partire dal programma Gol, potrebbero vedere utilmente impiegati questi lavoratori, che nei fatti stanno già svolgendo buona parte delle attività previste dalla misura”.