L’ultima vittima sul lavoro in Italia è un operaio di 46 anni di una ditta appaltatrice esterna che è stato investito da un treno lungo la linea Bologna-Venezia mentre stava operando per conto di Rfi. Il decesso è avvenuto nel territorio del comune di San Giorgio di Piano, nel Bolognese, intorno alle 4.30 di questa mattina, 4 ottobre. Ad investire il 46enne è stato un Intercity Roma-Trieste, che è poi potuto ripartire verso le 7.30. A darne notizia l’Ansa.

La dinamica è al vaglio delle autorità competenti, scrive in una nota Rete Ferroviaria Italiana, m “da una prima ricostruzione, per cause ancora da accertare, al momento dell'investimento il tecnico si sarebbe spostato al di fuori dell'area interessata dalle lavorazioni. Verifiche in corso anche da parte di Rfi”.

L’infortunio mortale arriva in un periodo nero per i trasporti ferroviari in Italia, definito proprio ieri in un comunicato della Cgil nazionale firmato dal segretario confederale Pino Gesmundo, “un disastro quotidiano”. Il sindacato di Corso Italia rivendica l’urgenza di investire nei trasporti e chiede che il ministro, Matteo Salvini, “ci metta la faccia”.

Cgil, Cisl e Uil Bologna, ennesimo morto, ora risposte

“L'ennesimo morto sul lavoro sui binari ferroviari, l'ennesimo morto dipendente di ditta esterna in appalto, dopo la centrale Enel a Suviana, ma anche dopo gli incidenti mortali in aeroporto, a settembre scorso, e a dicembre nel cantiere dell'autostrada A1”. La denuncia arriva da Cgil, Cisl e Uil di Bologna.

“Sembra che il lavoratore investito dal treno fosse dipendente dell'azienda Salcef, addetto in appalto ad attività di manutenzione ferroviarie. Stiamo definendo in queste ore come il mondo del lavoro dovrà, ancora una volta, dare una risposta”, aggiungono i sindacati.