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Non si fermano sui media le dichiarazioni di imprenditori e datori di lavoro che lamentano la mancanza di personale per la stagione ormai alle porte. Si tratta di una falsa narrazione che vuole nascondere, dietro il reddito di cittadinanza, condizioni di lavoro sfavorevoli e non più sopportabili da giovani e meno giovani.
“I lavoratori della filiera del turismo, della ristorazione e della cultura sono stati tra i più colpiti dalla situazione di crisi”. Lo afferma Fabrizio Russo, segretario nazionale della Filcams Cgil. Tra il 2020 e il 2021, rispetto al 2019, nel turismo - come saldo tra cessazioni e nuove attivazioni – si sono "persi" centinaia di migliaia di posti di lavoro, soprattutto tra lavoratrici e lavoratori già in condizioni di precarietà nel pre-pandemia.
Un settore in cui il 70% di lavoro è irregolare, il 40% precario e il 60% a tempo parziale, con retribuzioni notevolmente più basse rispetto a qualsiasi altro settore economico e produttivo del nostro paese e l’80% dei lavoratori sotto inquadrato o inquadrato ai livelli inferiori della contrattazione nazionale.
Con la fine, al 31 dicembre 2021, del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione con causale Covid la situazione è ulteriormente peggiorata. Molte le aziende, che pur avendo potuto contare su sostegni e ristori a compensare il fatturato non realizzato nel 2020-2021, hanno avviato una campagna di licenziamenti indiscriminati di massa.
La situazione, al di là della temporanea ripresa estiva, resta preoccupante in alcune delle città d’arte, per il turismo d’affari e per le agenzie di viaggi e i tour operator. Nel 2021 è cambiato il vento in termini di quantità, ma non di qualità e di stabilità. È necessario quindi avviare un profondo cambiamento, questo è il senso della campagna di comunicazione della Filcams per la stagione estiva 2022.
“Mettiamo il turismo sottosopra”: questo lo slogan della comunicazione estiva rivolta in primo luogo alle lavoratrici e ai lavoratori del turismo. “Significa porre al centro il lavoro per migliorare la situazione di milioni di addetti del settore - spiega ancora Russo -, garantendo loro diritti e tutele, per approdare a una nuova normalità, a un lavoro nuovo e a un nuovo modello di filiera più sostenibile e responsabile con l’obiettivo di determinare, anche attraverso il rinnovo dei contratti nazionali, le condizioni per un'occupazione stabile, regolare e dignitosa”.
Stare dalla parte giusta del turismo per difendere il lavoro e migliorarne le condizioni anche contrastando le tesi fasulle di chi sostiene che i lavoratori del turismo siano pigri, indolenti o indisponibili. Informarsi è indispensabile per tutelare i propri diritti e per farsi rispettare.