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Cgil e Uil di Venezia (insieme alle categorie dei chimici, dei metalmeccanici, del commercio e servizi) hanno indetto, per oggi (lunedì 9 maggio), a partire dalle 6 del mattino e per quattro ore all’inizio di ciascun turno di lavoro, lo sciopero dei lavoratori coinvolti nella chiusura del cracking, compresi tutti coloro chi operano negli appalti. L’appuntamento è davanti ai cancelli del Petrolchimico di Marghera, dove saranno decise possibili ulteriori forme di mobilitazione.
"Siamo fermamente contrari - dichiarano Ugo Agiollo, segretario generale Cgil Venezia, e Igor Bonatesta, segretario Uil Venezia - alla decisione di chiudere il cracking senza prima mettere in campo progetti veri e realizzabili per la riconversione ambientale di Porto Marghera. Si sta invece pianificando l'abbandono di un sito produttivo storico, particolarmente rilevante per la città di Venezia e per l’intera produzione chimica nazionale. Il sindacato ha chiesto più volte, non solo a Eni, ma anche alle Istituzioni locali, regionali e nazionali, di intervenire per garantire gli investimenti necessari e per salvaguardare l'occupazione e il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori dell'azienda e dell'indotto, evitando la classica politica dei due tempi che ha spesso lasciato solo stabilimenti chiusi e disoccupazione.
A fronte di tanti proclami sulla rinascita ecologicamente sostenibile di Porto Marghera, obiettivo su cui il sindacato è in totale sintonia, si sta verificando una vera e propria desertificazione industriale del territorio, contro cui lotteremo con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione". Il problema non investe solo Marghera, ma ha ricadute anche su altri stabilimenti italiani. Per questo motivo lunedì saranno in sciopero anche i lavoratori dei Petrolchimici di Ferrara e di Mantova.