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“La vertenza del gruppo Siae è in una fase molto particolare e delicata, perché i contratti di solidarietà nella società scadranno a metà aprile del 2025. In questi mesi si devono fare delle scelte strategiche”. E’ quanto scrivono in un comunicato Cgil Lombardia, Fiom Milano, Fiom Lombardia.
Il sindacato quindi elenca i temi delle scelte che devono essere “giuste e fatte in tempi rapidi”: “quale sarà l’assetto societario alla fine del processo di composizione negoziata della crisi, come si rafforza il gruppo partendo dalla ricerca, dall’innovazione e dal rilancio produttivo, come si salvaguardia il distretto della micro elettronica e come si tutela una parte fondamentale del patrimonio industriale italiano come la difesa, la cybersecurity e l'intelligence”.
Nell’incontro svoltosi presso la sede del Consiglio regionale della Lombardia la Rsu, la Fiom di Milano, la Fiom Lombardia e la Cgil Lombardia hanno illustrato all’assessore Guido Guidesi e ai dirigenti delle direzioni generali Sviluppo economico, formazione e lavoro, università ricerca e innovazione, la loro analisi della vertenza.
I sindacati riferiscono che la Regione Lombardia ha evidenziato che, rispetto alle interlocuzioni in atto a livello ministeriale, l’ingresso di Invitalia e Cassa Depositi e Prestiti nella compagine societaria potrebbe costituire la possibile soluzione per gli assetti societari. Inoltre la Regione ha chiesto alla proprietà aziendale di fornire in tempi rapidi tutte le risposte relative ai problemi aperti. Questo passaggio è ritenuto necessario per poter svolgere un nuovo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il tavolo regionale è aggiornato entro la fine di ottobre.
“La vertenza del gruppo Siae – proseguono - non è solo sindacale, ma è dì carattere istituzionale, costituzionale e sociale. Abbiamo sempre sostenuto che lo “spezzatino industriale” (trattative di vendita ad una società francese per Sm Optics e per l’ingresso nel capitale sociale di Siae di una società cinese) non è la risposta efficace per salvaguardare un patrimonio industriale fondamentale per il Paese. Pertanto, abbiamo ribadito che il governo dovrebbe valutare anche il ricorso alla Golden power, qualora si concretizzasse il rischio di vendita delle aziende in oggetto”.
Il gruppo riceverà fino a 160 ml di euro finanziamento dai fondi del Pnrr e Invitalia sta ultimando il percorso per riconoscere a Siae i requisiti per poter accedere al Fondo di salvaguardia imprese, fino a 30 milioni di euro. “Anche per questa ragione, bisogna scongiurare qualunque scenario che possa portare alla delocalizzazione produttiva e assicurare il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Per questo, abbiamo chiesto un’interlocuzione diretta con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per definire in tempi brevi le soluzioni idonee. Nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee con i lavoratori per informarli dell’evoluzione dei contatti con le istituzioni e per decidere come continuare la vertenza”.