Si è tenuto lunedì 24 febbraio a Roma, presso la sede del ministero delle Imprese, il primo incontro del nuovo anno tra la Lear e le organizzazioni sindacali. L’azienda ha precisato che dal punto di vista produttivo, su Grugliasco (Torino), le previsioni del cliente erano di circa 1.000 vetture, in linea con il 2024, ma a oggi ne sono state prodotte 19, con previsione di farne 43 entro marzo, quindi una situazione molto lontana dalla previsione iniziale.

Dal punto di vista occupazionale, 14 persone si sono ricollocate, quattro sono uscite autonomamente e dieci sono coinvolte nel progetto di outplacement. Ad oggi si contano circa 380 dipendenti.

Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno ribadito che “siamo giunti al decimo incontro presso il Mimit dal 2023 e, al di là dell’avvio dell’ammortizzatore sociale per ‘area di crisi industriale complessa’ e della prospettiva della formazione che prossimamente verrà attivata dalla Regione Piemonte sulle politiche attive, non ci sono novità sul fronte della reindustrializzazione del sito, elemento che per noi ha importanza prioritaria”.

L’azienda ha ribadito di voler proseguire nel proprio impegno, con l'aiuto degli advisor, a ricercare altre opportunità industriali che possano condurre a un piano di reindustrializzazione. Ha poi aggiunto che al momento ci sono interlocuzioni preliminari con più soggetti e che rimangono al vaglio tutte le ipotesi possibili, non escludendo soluzioni che possano interessare più interlocutori.

“Riscontriamo che a oggi questa ricerca non ha portato a nulla, non è stata sufficientemente efficace”, commentano le tre sigle metalmeccaniche: “Il tempo scorre e i lavoratori sono sempre più preoccupati dall’assenza di prospettive e provati dalle difficoltà economiche derivanti dalla perdita di reddito”. Il tavolo è stato riconvocato per il prossimo 7 aprile, al fine di “poter avere un riscontro sulla ricerca fattiva di una soluzione che possa dare una prospettiva per il futuro al sito di Grugliasco e ai lavoratori della Lear”.