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Verona sarà la prima provincia del Nord Italia a vedere all’opera, da lunedì 16 a venerdì 20 settembre, le Brigate del Lavoro promosse dalla Flai Cgil, attività di sindacato di strada contro l’illegalità nel lavoro agricolo. Accanto all’attività di presidio del territorio e di sensibilizzazione dei lavoratori agricoli, la settimana di mobilitazione veronese prevede approfondimenti e riflessioni con dibattiti, momenti di socialità, rappresentazioni teatrali sul tema dei diritti, che toccheranno sia l’ambito delle politiche del lavoro che quello della gestione dei flussi migratori.
L’accoglienza dei partecipanti avverrà lunedì all’Airport Hotel di Dossobuono (Verona), che farà da punto di appoggio per tutte le attività della settimana. Le sessioni di sindacato di strada si terranno in località che rimarranno segrete fino all’ultimo momento. Una trentina tra sindacalisti e componenti di associazioni gireranno il territorio nei luoghi di aggregazione dei lavoratori agricoli a bordo di furgoncini.
Tra le altre attività, la proiezione del docu-film sul sindacalista Romano Calzolari, protagonista a Verona nel 1949 del più lungo sciopero della storia d'Italia, quello dei braccianti agricoli durato quaranta giorni. Giovedì 19 settembre dibattito con Mediterranea dal titolo: “Salvare in mare non è reato. Dall’odissea nel Mediterraneo all’inferno dei campi di raccolta” con Beppe Caccia, Ibrahim Lo autore di La mia voce e Giovanni Mininni, segretario generale della Flai Cgil.
“Dopo Latina e Foggia – commenta la segreteria nazionale Silvia Guaraldi – le Brigate del Lavoro saranno nel territorio veronese a testimoniare quanto il fenomeno dello sfruttamento lavorativo in agricoltura non sia un problema solo delle regioni del Mezzogiorno ma anche del Nord, come ormai le cronache testimoniano da anni, e come sfruttamento e abusi non siano legati alla bassa redditività delle produzioni. Anche prodotti fiore all'occhiello dell’alimentare Made in Italy, come quelli del settore vitivinicolo tipici dei territori in cui opereremo, sono infiltrati da questo odioso fenomeno che si allarga a macchia d’olio – conclude – e che non è più possibile ignorare”.