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Quattrocento lettere di licenziamento sono state appese dai lavoratori della Ex Embraco di Riva di Chieri in piazza Castello a Torino, davanti alla sede della Regione dove oggi ci sarà l'incontro con il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, richiesto dai sindacati.
I lavoratori e i sindacati, Fim Fiom Uilm Uglm, sono da ieri in presidio permanente per chiedere che si garantisca la continuità occupazionale e si trovi una soluzione alla loro vertenza. Le lettere recapitate agli operai, infatti, prevedono il licenziamento per il giorno 22 luglio, data in cui scadrà la cassa integrazione. Ieri il ministro Orlando ha detto che nel Dl Sostegni verrà inserita una proroga degli ammortizzatori sociali in tutti quei casi in cui i processi di reindustrializzazione promessi non sono andati a buon fine, come nel caso della Embraco, ma i sindacati chiedono certezze.
"Queste lettere - hanno detto i lavoratori - sono il risultato delle chiacchiere di quattro governi". Davanti alla Regione, ieri hanno montato una tenda. Non se ne andranno fin quando non avranno certezze sul prosieguo del progetto Italcomp, finora l'unica soluzione individuata per mettere in sicurezza i 400 addetti torinesi e i 300 della Acc di Belluno. Con il presidio permanente vogliono ricordare al Governo che, in mancanza di soluzioni adeguate, dal prossimo 23 luglio saranno tutti licenziati.