Le vere vittime della strategia di Bruxelles sono gli operai dell’Acc di Mel (Belluno), ma anche della Embraco di Chieri (Torino). E l’economia di questo Paese

La creazione di un grande polo di produzione di compressori salverebbe il posto di lavoro dei 400 dipendenti dell'azienda di Riva di Chieri e dei 300 della Acc. Ma il ministro dello Sviluppo Economico chiude ogni porta e lo fa rilasciando dichiarazioni ai giornalisti. Dura la reazione di Tibaldi (Fiom) e Spera (Cgil): "Se il Governo ha cambiato idea chiediamo di discuterne al tavolo ministeriale e non tramite i comunicati stampa"

Beffa per la fabbrica piemontese e per l'altro stabilimento a Mel in Veneto, che sull'idea di un grande polo di produzione di compressori per frigorifero avevano riposto le speranze di rinascita e garanzia per 700 lavoratori ormai sull'orlo del baratro. "Siamo alla commedia se non alla farsa! Spettacolo deprimente sulla pelle dei lavoratori!", il commento di Stefano Bona, segretario Fiom di Belluno

"Queste lettere sono il risultato delle chiacchiere di quattro governi", hanno detto i lavoratori appendendole in bella vista in piazza Castello, dove è in corso da ieri un presidio permanente davanti al palazzo della Regione Piemonte. L'unico progetto che potrebbe risolvere la vertenza, dando continuità occupazionale ai 400 dell'azienda piemontese e ai 300 della Acc di Belluno, è Italcomp. Altrimenti, per gli ex Embraco, dal 22 luglio scatteranno i licenziamenti

Da Riva di Chieri (Torino) a Mel (Belluno), esplode la rabbia contro l'atteggiamento del ministro Giorgetti che di fatto si sfila. Nel dl Sostegni non ci sarà l'emendamento che serviva alla nascita di Italcomp, unica prospettiva per i dipendenti di Embraco (già di fatto licenziati) e per quelli di Acc

I sindacati promettono battaglia e scrivono di nuovo al governo per avere un incontro. L'obiettivo è la proroga degli ammortizzatori sociali e il varo, quanto prima, del progetto Italcomp

I lavoratori in piazza a Roma davanti al ministero dello Sviluppo. Ricevuta una delegazione. Il dicastero si impegna a trovare una soluzione. I sindacati: "Avanti col progetto Italcomp, i posti di lavoro non si toccano". I video

A Roma i lavoratori della Embraco, provincia di Torino, e dell'Acc, provincia di Belluno

I lavoratori sono in una condizione molto difficile.

Venerdì corteo e presidio. Gli operai e i sindacati metalmeccanici uniti chiedono risposte al governo. In ballo il progetto Italcomp che, mettendo insieme 700 addetti, i veneti più quelli della ex Embraco in provincia di Torino, diventerebbe il polo europeo più importante del settore. Tutto tace, chiesto un tavolo al Mise

L'asse Belluno Torino doveva essere la culla di un polo italiano per la produzione di compressori per elettrodomestici, la Italcomp, ma l'annunciato rilancio resta fermo al palo

Il progetto di rilancio, messo a punto dal Mise, dovrebbe partire nel luglio 2021. È finalizzato alla creazione di un polo per la produzione di motori e compressori per elettrodomestici tutti italiani