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Maxi operazione anticaporalato dei Carabinieri nelle campagne del Lazio. 16 le aziende agricole ispezionate e rilevate come irregolari, 4 sanzionate con la sospensione delle attività imprenditoriali per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e per impiego di lavoro nero e di personale di origine indiana senza i documenti in regola.
L’operazione si è svolta sul territorio di Fiumicino, in particolare Maccarese, Anzio, l’area di Lavinio, Fondi, Terracina, Pontinia, Aprilia, Viterbo, Montalto di Castro e Acquapendente. A mettersi in moto il Comando Gruppo Carabinieri per la Tutela del Lavoro di Roma, con la collaborazione del Comando Gruppo Tutela del Lavoro di Napoli e del Comando Tutela del Lavoro di Roma, dei militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Roma, Latina e Viterbo e con il concorso degli ispettori del lavoro dell'Ispettorato d'Area Metropolitana di Roma e degli Ispettorati Territoriali del Lavoro di Latina e Viterbo. 120 persone coinvolte, 90 militari e 30 ispettori dell'Inl.
In tutto sono state 40 le ispezioni effettuate. Nel mirino aziende produttrici di ortaggi e frutta (in particolare fragole, pomodori, carote, meloni, coltivazioni in serra, prodotti animali, filiere di stoccaggio di frutta), allevamenti di ovini e bufale e viticoltura. Tra le irregolarità contestate, violazioni sulla sicurezza del lavoro, precarie condizioni igieniche, container fatiscenti e privi di bagni, seppur adibiti all’uso di alloggi per i braccianti. Le sanzioni comminate ammontano a un totale di 75mila euro, con ammende per 52 mila euro complessivi.
“L’azione condotta su tutto il Lazio dai Carabinieri del lavoro di Roma che ha rilevato condizioni di lavoro e di alloggio inumane e fuori da ogni regola, dimostra come i fenomeni di sfruttamento e caporalato, condizioni alloggiative estreme sono fenomeni che riguardano tutto il nostro territorio”. Così Stefano Morea, segretario generale Flai Cgil Roma e Lazio.
“Quella che denunciamo e contrastiamo da anni, andando nei campi e parlando con i lavoratori che a noi si rivolgono, è una realtà troppo spesso presente nella agricoltura laziale che pure rappresenta un pezzo di Pil importante e un fiore all’occhiello della regione. Tuttavia denunciamo anche oggi che le condizioni di lavoro di troppe persone non rispettano le regole e i contratti per un lavoro dignitoso e sicuro. Inoltre, l’operazione dei Carabinieri, cui plaudiamo, dimostra che sulla prevenzione c’è ancora tanto da fare. Un passo importante può essere la istituzione della Sezione territoriale del lavoro agricolo di qualità che chiediamo da tempo”.