Cinquanta lavoratori in missione in un’agenzia regionale, quindi in un ente pubblico, in alcuni casi anche da dieci anni. Dieci anni sempre nello stesso posto, a svolgere le medesime mansioni. Adesso stanno per essere lasciati a casa, per sempre. Succede a Genova: all’Alfa, agenzia che si occupa di formazione e orientamento al lavoro, all’Aliseo, settore università, Alisa, sanità, InLiguria, turismo.

E la Regione, che è il datore di lavoro? Fa orecchie da mercante. “Abbiamo chiesto alla Regione e a tutte le agenzie di aprire un tavolo, ma al momento non abbiamo ricevuto nessuna risposta – spiega Emanuela Traverso, segretaria generale Nidil Cgil Genova, che ha aperto la vertenza con Fp Liguria, Uiltemp e Uilpa Liguria -. Alcuni contratti sono già scaduti, altri lo saranno in queste settimane. In ogni caso, stiamo procedendo con le impugnative perché secondo i nostri avvocati ci sono gli estremi per farlo, almeno per avere le mensilità mancanti”.

Il tavolo ha lo scopo garantire la continuità occupazione, e chiedere che nel caso di concorsi si prevedano delle premialità, una prelazione e un’anzianità in grado di riconoscere il lavoro e l’esperienza accumulati nel periodo della somministrazione. Perché dopo dieci anni a queste persone, la cui età va dai 25 ai 50 anni, non è stata assicurata nessuna forma di stabilizzazione.

Il mancato rinnovo dei contratti è dovuto all’approvazione del cosiddetto collegato lavoro, voluto dal governo Meloni, che ha cancellato una deroga prevista per chi lavora in somministrazione nella pubblica amministrazione e ha un’anzianità superiore ai 36 mesi.

“A rischio oltre ai posti di lavoro ci sono anche i servizi al cittadino – conclude Traverso -. Questo non è l’unico caso che abbiamo a Genova, ci sono altre situazioni simili che potrebbero esplodere. Andremo fino in fondo con la mobilitazione per reclamare continuità occupazionale e difendere le persone”.