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Terzo e ultimo giorno di congresso per la Cgil di Bologna. Nel pomeriggio, con il voto dell'Assemblea Generale che rinnoverà gli organismi dirigenti, si chiuderà l'assise, arrivata al termine di un lungo percorso che ha visto prima le assemblee di base nei luoghi di lavoro, poi i congressi di categoria e infine quello in corso della Camera del Lavoro Metropolitana. Migliaia le donne e gli uomini del sindacato coinvolti, lavoratrici e lavoratori, iscritte e iscritti, delegate e delegati, dirigenti che ogni giorno, con il loro impegno e la loro militanza, portano avanti l'azione del Quadrato rosso sul territorio.
Questa mattina (13 gennaio), per l'ultima parte del congresso cittadino, a tirare le fila di un ragionamento che è andato anche oltre il territorio bolognese per parlare del momento particolare della Cgil, lanciata verso il congresso nazionale che sarà l'ultima tappa di questo lungo iter (prevista a Rimini a marzo) e per guardare alla situazione che sta vivendo il Paese, è intervenuto dal palco Maurizio Landini, segretario generale della Cgil.
Prima, in un colloquio avvenuto a margine con i giornalisti, Landini ha parlato della situazione attuale, del governo, della posizione della Cgil. "Stanno venendo fuori tutti i limiti della manovra - ha detto il leader del sindacato di Corso Italia -. Si sono fatte delle marchette elettorali, penso ai condoni fiscali, alle sanzioni, all'idea folle della flat tax. I prezzi aumentano, l'inflazione cresce, la gente non arriva alla fine del mese. C'è bisogno di un cambio di politica, di ridurre il carico fiscale sui lavoratori dipendenti e sui pensionati. Lo si può fare chiedendo un contributo straordinario di solidarietà alle imprese che in questo periodo hanno registrato extraprofitti. È uno scandalo che la rendita finanziaria sia tassata meno del lavoro dipendente e che gli extraprofitti vengano lasciati in mano alle imprese. Serve una vera riforma fiscale ed è necessario cancellare la precarietà, creare lavoro, fare un investimento serio sulla sanità".
A chi ha ricordato a Landini le recenti dichiarazioni della Meloni sulla necessità di nuove entrate, il segretario generale della Cgil ha risposto che "le entrate dall'Iva ci sono già state, nel 2022 sono aumentate di 44 miliardi di euro. Soldi che non andrebbero spesi per sostenere i condoni o dare la flat tax a chi prende già 80mila euro. Bisognerebbe ricordarsi che l’87% degli italiani ha un reddito inferiore ai 35 mila euro lordi e che oltre dieci milioni di persone sono povere pur lavorando perché guadagnano meno di quindicimila o ventimila euro all’anno, Bisogna cambiare politiche economiche, sociali e di bilancio per rimettere al centro il lavoro e la giustizia sociale".