“Noi è due anni insieme ai sindacati di categoria che chiediamo che il presidente del Consiglio convochi i sindacati e l’azienda per affrontare i problemi di Stellantis e per affrontare i problemi di tutta la componentistica del settore, stiamo parlando di più di 300.000 persone, di un settore strategico perché il nostro Paese rimanga industriale”. Così Maurizio Landini intervistato da Massimo Gramellini a In altre parole su La7.
“E non è un caso che i sindacati metalmeccanici abbiano proclamato uno sciopero generale con manifestazione a Roma proprio venerdì, non succedeva da vent’anni – ha detto il segretario della Cgil –. Perché siamo di fronte a una situazione drammatica”. Landini rivendica che “noi lo stiamo dicendo da tempo, del resto i dati sono sotto gli occhi di tutti negli ultimi 10 anni gli occupati Stellantis sono calati di quasi 14.000 posti di lavoro. Quest'anno alla fine si rischia di produrre meno di 300.000 auto, quando la potenzialità degli stabilimenti può arrivare tra il milione e mezzo e 2 milioni di unità. È chiaro a tutti la situazione drammatica in cui siamo”.
Sulla questione dei sussidi pubblici “il punto è che oggi non c'è nessun progetto industriale di impegno di Stellantis, perché non dice quali nuovi prodotti fa, cosa intenda fare. Siccome il futuro dell’auto, piaccia o non piaccia, è la funzione dell’auto elettrica, è un elemento strategico. È un dato di fatto da cui non torni indietro – ha sostenuto Landini – Ma non solo non abbiamo i prodotti, ma non abbiamo nemmeno le infrastrutture. Se vuoi produrre devi avere la gigafactory, cioè anche quelle grandi aziende che producono tutto il processo delle batterie, noi non in Italia non ne abbiamo neanche una. C’era un impegno di far diventare Termoli ma questa cosa l'hanno sospesa e lo Stato era pronto anche a metterci dei soldi del Pnrr”.