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“Vogliamo realizzare la Costituzione e trasformare la società”. Parte da questo assunto il segretario generale della Cgil che in un’intervista al Fatto Quotidiano mette sul tavolo tutti i nodi irrisolti da questo governo. E rilancia una primavera di lotta in tutto il Paese: il 20 aprile in piazza a Roma con la Uil e poi l’avvio della campagna referendaria per la raccolta firme su quattro quesiti.
Basta stragi sul lavoro
Sull'ennesima strage sul lavoro, sembra che gli allarmi del sindacato restino sempre inascoltati. “Innanzitutto – sottolinea Landini – va messo in discussione il modello attuale di fare impresa, fondato sulla ricerca del massimo profitto attraverso subappalti, esternalizzazioni e precarietà, vera causa delle stragi e degli incidenti. La nostra lotta insieme alla Uil ha già fatto reintrodurre la parità di trattamento economico e normativo negli appalti e il riferimento ai contratti sottoscritti dai sindacati comparativamente più rappresentativi”. La richiesta è sempre la stessa: “Assunzione di più ispettori, servizi di medicina territoriale, più formazione, una vera patente a punti per tutti i settori e non solo per l’edilizia. E per superare la logica degli appalti a cascata, reintrodotti da questo governo”.
Scioperi e manifestazioni
Cgil e Uil sono unite su tanti fronti. Secondo il numero uno di Corso Italia “nel corso di quest’ultimo anno il governo ha messo in campo politiche che vanno in tutt’altra direzione rifiutando la trattativa. Per questo insieme alla Uil stiamo chiedendo che si arrivi ad una legge sulla rappresentanza, a partire dagli accordi interconfederali”.
Stellantis, la lotta è solo all’inizio
A chi accusa il sindacato di essere “troppo morbido” con gli Agnelli, Landini risponde: “Le lotte della Fiom e della Cgil realizzate in questi anni nel Paese, nei tribunali e nel gruppo, parlano da sole. La situazione attuale di Stellantis è figlia di tutto quello che è avvenuto in quest’ultimo decennio col consenso dei vari governi. Noi rivendichiamo che la presidenza del consiglio convochi l’ad Tavares e le organizzazioni sindacali per giungere ad un accordo che, tutelando l’occupazione, indichi i prodotti da realizzare in ogni stabilimento. Lo sciopero di Torino, unitario dopo tanti anni, non è che l’inizio”.
4 referendum per invertire la rotta
La Cgil “vuole realizzare i principi e i valori della nostra Costituzione a partire dal diritto al lavoro e dalla libertà nel lavoro delle persone. Negli ultimi vent'anni è stata sostenuta una legislazione del lavoro che ha precarizzato il lavoro e le vite, aumentato le diseguaglianze al punto che pur lavorando si rimane poveri. Per questo chiediamo di abrogare le leggi che hanno liberalizzato i contratti a termine, di ridare a tutti le stesse tutele in caso di licenziamento illegittimo cancellando la previsione del Jobs act”.
Lavoro bene comune
Per rimettere al centro il valore del lavoro Landini non pensa solo allo strumento referendario “ma anche con la nostra azione contrattuale e la promozione di leggi di iniziativa popolare, affinché si ottenga un nuovo Statuto che dia gli stessi diritti a dipendenti e autonomi”. La Cgil dalle sue origini ha sempre avuto l'obiettivo della trasformazione della società. “Basterebbe ricordare la funzione che ha avuto il sindacato, ad esempio, nella conquista del Servizio sanitario nazionale come nella democratizzazione delle scuole. Oggi, mentre quelle conquiste sono messe sotto attacco, non possiamo far finta di niente”.
Un Def al contrario
Sul documento di economia e finanza il giudizio del segretario generale della Cgil è piuttosto netto: “Si programma una progressiva riduzione della percentuale di finanziamento della sanità sul Pil. Dopo la tragedia della pandemia, l’Italia fa un passo indietro e condanna milioni di cittadini a rinunciare a cure gratuite”. Per questo “insieme alla Uil il 20 aprile saremo a Roma in piazza per chiedere più risorse, più assunzioni, più sanità territoriale e risposte chiare su non autosufficienza e disabili”.