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Trovare risposte adeguate sul tema della piattaforma, a partire dal salario. È stato questo il tema al centro dell’attivo Fiom Cgil dei lavoratori della logistica e componentistica dell’indotto di Melfi, a cui hanno partecipato Mariano Carboni, della Fiom Cgil nazionale, Giorgia Calamita, della segreteria Fiom Basilicata e i delegati Fiom Basilicata delle aziende della logistica e dell’indotto di Melfi.
Durante la riunione, a cui ha aderito un numero elevato di delegati Fiom dell’indotto e logistica Melfi, Carboni ha illustrato l’andamento della vertenza del ccnl metalmeccanici: la prossima settimana, infatti, sono previsti incontri serrati tra i sindacati e Federmeccanica per trovare risposte adeguate sul tema della piattaforma, a partire dal salario. “Importante è che si arrivi a chiudere il contratto – ha detto Carboni - ma nella trattativa il confronto dovrà dare risposte ai temi dell'occupazione, bisogna che si redistribuisca il lavoro nel nostro paese, un lavoro di qualità che deve puntare su investimenti e innovazione, con produzioni ecosostenibili, valorizzando i lavoratori che con le loro competenze continuano a rappresentare la grande risorsa del nostro paese”.
All’incontro si è poi discusso di Stellantis, quarto gruppo al mondo per produzioni di automotive, e delle nuove sfide che si dovranno affrontare in un mercato automobilistico in grande subbuglio, soprattutto a causa delle nuove tecnologie e del futuro della mobilità di massa, caratterizzato dalle automobili elettriche. Alla luce della decisione dell’amministratore delegato Tavares di incontrare tutte le organizzazioni sindacale in seduta comune e dopo la visita a Melfi, la Fiom ritiene che si possano tracciare nuove relazioni sindacali, oltre a piani industriali che superino le crisi che hanno prodotto molta precarietà e perdite salariali i lavoratori che, nonostante si producano nuovi modelli, continuano a subire un massiccio utilizzo di ammortizzatori sociali.
“La Fiom – ha detto Giorgia Calamita - ritiene fondamentale che si effettuino investimenti costanti per tenere alto il valore del lavoro, riconoscere l’alta professionalità dei lavoratori della componentistica, garantire il mantenimento occupazionale affinché le sinergie non si traducano in ulteriori sacrifici per gli stabilimenti in Italia. La competizione sui costi dovrà essere superata: il futuro sono gli investimenti, innovazione e qualità, anche nella componentistica di Melfi, in cui va bloccata la delocalizzazione di produzioni dal territorio affinché non si trasformi un polo logistico svuotato da produzioni. Per affrontare i cambiamenti e le difficoltà del settore, anche il governo dovrà fare la sua parte con politiche industriali mirate al rilanciare il settore per la salvaguardia occupazionale”.
Inoltre, la Fiom giudica importante continuare il suo impegno nell’area industriale di Melfi sul tema della salute e sicurezza dei lavoratori, per ridurre il contagio del virus in tutte le fabbriche del comprensorio di Melfi e della logistica, applicando i protocolli in modo scrupoloso, ampliandoli e adeguandoli di volta in volta, allargando lo screening e la somministrazione del tampone a carico aziendale. Di pari passo va continuata l’azione sindacale finalizzata a garantire i diritti salariali e contrattuali uguali per tutti i lavoratori, provando a superare le costanti competizioni e il solito ricatto occupazionale che producono solo precarietà.
“A parità di lavoro – ha continuato Calamita - devono essere garantite le stesse condizioni di lavoro e di salario, affinché non vengano più proposte ai lavoratori conciliazioni frutto di perdite salariali, non ci sia più il dumping contrattuale. In una fase delicata come quella che si sta vivendo, è importante che lavoratori non perdano altro salario. L’utilizzo della CIGO per la crisi del settore dell’automotive, aggravata da quella della pandemia, ha creato disagi enormi ai lavoratori. La Fiom ritiene fondamentale, che la vertenza sul premio per tutti i lavoratori dell’area industriale si chiuda con l’applicazione della stessa piattaforma dell’anno scorso, che ha dato un premio importante con detassazione agevolata (1.500 euro).
La piattaforma di Fiom, Fim e Uilm , che fu votata da tutti i lavoratori, dovrà essere il riferimento anche per il premio di quest’anno, perché bisogna garantire il salario ai lavoratori che hanno dimostrato di mantenere gli stabilimenti aperti nonostante il rischio della pandemia e non creare differenze salariali che portano ad una competizione al ribasso. È inoltre necessario – conclude Calamita - che non si consideri nel premio l’assenza per il Covid 19”.