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“Lo sciopero si rende indispensabile, perchè la multinazionale americana non rispetta il piano industriale 2018/21. In primo luogo, sullo stabilimento di Napoli, dove addirittura si vuole chiudere la produzione e licenziare i dipendenti, ma anche a Cassinetta gli impegni sui volumi non sono in linea con quanto previsto dall'accordo”. E’ quanto afferma Matteo Berardi, della segreteria Fiom Varese, a proposito dell’agitazione nazionale in programma il 17 luglio in tutto il gruppo Whirlpool.
L’astensione del 17 non è solo un gesto di solidarietà con i lavoratori di Napoli, ma vuole essere una preoccupazione vera anche per il vostro sito di Varese..
Certamente. Ci battiamo contro la chiusura di Napoli. In quel caso, penso che la Whirlpool abbia battuto tutti i record: nell’arco di tre mesi ha capovolto completamente la situazione, passando da un piano di rilancio a una dismissione collettiva. Un evento da guinness dei primati. Nel contempo, ci mobilitiamo per la conferma di tutte le missioni produttive degli impianti italiani del gruppo, fra cui anche il nostro.
Com’è la situazione nello stabilimento di Varese?
Neanche noi stiamo rispettando gli impegni contemplati dal piano. Ora stiamo recuperando pezzi di produzione rimasti fermi durante il periodo di lookdown. A tale proposito, sono stati assunti 350 lavoratori interinali dal 6 luglio all’8 agosto, che poi verranno richiamati dal 19 agosto fino al 30 settembre. Ricordo che a Cassinetta è presente l’intera filiera produttiva, vale a dire si progetta, si disegna, si costruisce e si vende. In questa fase, i 1.400 dipendenti sono impegnati nella costruzione di frigoriferi e forni a microonde da incasso. Una parte della produzione è destinata ai nuovi mercati in Polonia e Slovacchia, su cui il gruppo ha concentrato la sua attenzione. Per quanto riguarda poi i quadri, sappiamo che il management intende delocalizzarne alcune funzioni, grazie a incentivi volontari, con una riduzione dei costi stimata del 15-20%.
Sul banco degli imputati non mettete però solo l’azienda…
No, accanto c’è anche il Governo in senso lato - non solo quello in carica -, che non attua politiche industriali degne di questo nome nel nostro Paese e permette alle multinazionali di fare i propri comodi, senza far rispettare nemmeno gli accordi ministeriali.. Il fatto che non si faccia una e vera politica industriale di sviluppo, che non si metta al centro il valore del lavoro e la contrattazione è una cosa vecchia, che va avanti da molti anni.
Torniamo all’iniziativa di venerdì: come verrà articolata a Cassinetta?
Lo sciopero sarà totale per l’intera giornata, oltre a bloccare tutte le prestazioni aggiuntive. Ci sarà poi un nostro picchetto davanti ai cancelli dello stabilimento, cui farà seguito una manifestazione per le vie di Cassinetta. Ci saranno anche anche altre iniziative, sia a livello territoriale che a livello nazionale. In più, stiamo programmando anche un'iniziativa a Napoli. Insomma, la lotta continua.