Nel febbraio prossimo Tonino Siciliano festeggerà 35 anni di lavoro: nel febbraio 1987, infatti, fu assunto dai Cantieri Balsamo. “Ne ho viste un po’ di tutti i colori, cose belle e cose meno belle”, racconta il responsabile della saldatura: “Fino al 2009 abbiamo lavorato per Fincantieri, su commesse grosse, su piattaforme, quindi c’è stato tanto benessere. Poi è iniziata la crisi mondiale, e la crisi anche dell’azienda. Siamo stati in cassa integrazione, in mobilità, le nostre famiglie hanno subìto tante cose brutte”. Due anni fa, l’ingresso dell’imprenditore Di Palo e la rinascita del cantiere navale. “A me manca ormai poco alla pensione, sicuramente l’arrivo di una persona seria, che sta investendo molto e ha grossi progetti, mi rassicura”, conclude Siciliano: “Noi dipendenti dobbiamo impegnarci tanto per farlo andare bene, specialmente noi più anziani, abbiamo il dovere di aiutare i giovani che sono entrati in cantiere a costruirsi un futuro di lavoro”.
Pantaleo Casale ha 30 anni, una moglie e un figlio, e ha già vissuto l’incubo della perdita del lavoro. “Fra il 2016 e il 2017 la Tecnomessapia, azienda del settore aerospazio e subappaltatrice della Leonardo, chiude. Con altri 300 colleghi mi ritrovo in Naspi: 18 mesi di ammortizzatori sociali, poi qualche lavoro saltuario, infine la possibilità del Consorzio cantieri riuniti del Mediterraneo”. Il merito è anzitutto “della Fiom Cgil di Brindisi, che è stata l’artefice della trattativa nella task force regionale”. Il progetto lo convince, perché ha visto la nuova impresa “in breve tempo dare un’impronta del tutto differente allo stabilimento, con vari lavori di ristrutturazione e migliorie. Presumo, data la mole di lavoro che abbiamo, che ci siano i presupposti per far bene nei prossimi anni”. Il domani, insomma, non mette più paura: “In un periodo di così grave economica, provocata dalla pandemia, ho vissuto questo reinserimento nel lavoro come una speranza per il futuro, per garantire alla famiglia e ai figli uno stipendio puntuale”.