Trattative per il rinnovo interrotte e sciopero. Succede all'Ikea, la multinazionale svedese del mobile, che fanno sapere i sindacati di categoria “ha visto raddoppiare il suo fatturato nell'ultimo periodo”.

Lo stato di agitazione e conseguente sciopero è stato deciso da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che hanno deciso di fermare il tavolo per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. Nonostante Ikea “si presenti come un gruppo democratico e inclusivo”, spiegano infatti le sigle, “non rispetta i suoi stessi principi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori”. Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati, l’azienda ha completamente ignorato le richieste sindacali, “voltando le spalle ai propri dipendenti”.

Queste alcune delle richieste avanzate dall'azienda, che i sindacati definiscono “inaccettabili”: mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità, cancellazione della "malattia statistica", obbligatorietà del lavoro festivo.

“In un’impresa che vede le relazioni territoriali ridotte al minimo, - spiegano Filcams, Fisascat e Uiltucs - con un gran numero di lavoratori assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business con l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità nei quali è impedita l’agibilità alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori con una limitazione di diritti degli stessi”.

I sindacati hanno quindi proclamato l'apertura dello stato di agitazione e l'indizione di un primo pacchetto di 24 ore di sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale.

Già in queste ore, su tutto il territorio italiano, si stanno tenendo numerose assemblee nei vari punti vendita, con le prime iniziative di sciopero su base territoriale. “È chiaro che - concludono le organizzazioni sindacali -, se l’azienda non tornerà sui suoi passi, si valuteranno tutte le azioni opportune per modificare le scelte aziendali a tutela dei diritti di tutti i dipendenti Ikea, affinché si raggiunga un'intesa dignitosa per gli stessi”.