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All’improvviso, senza alcuna avvisaglia, i licenziamenti. Una notizia inaspettata quella che hanno ricevuto i sindacati dalla Gurit Italy di Volpiano (Torino), azienda attiva nel settore delle energie rinnovabili. I licenziamenti annunciati sono 56 (su complessivi 64 dipendenti), con la conseguente chiusura dello stabilimento.
Immediata la replica di sindacati e lavoratori. Filctem Cgil e Uiltec Uil di Torino hanno subito indetto lo stato di agitazione e organizzato un presidio di protesta per domani (venerdì 31 gennaio), dalle ore 13 alle ore 15, davanti allo stabilimento (in via Torino 105).
Sindacati: “La produzione viene spostata in Cina”
“L’azienda – spiegano Filctem e Uiltec – ha motivato tale decisione con un drastico calo delle commesse, che non consente di proseguire l’attività produttiva, anche a causa della crescente concorrenza cinese e del costo elevato dell’energia nel nostro Paese, fattori che hanno portato la società a delocalizzare in Cina le produzioni finora assegnate all’impianto di Volpiano”.
“Una notizia inaspettata, arrivata senza che la proprietà avesse dato delle avvisaglie sul piano in serbo per lo stabilimento”, commentano Carlo Giunta (Filctem Cgil) e Luigi Palopoli (Uiltec Uil): “Le Rsu avevano da poco trovato l’accordo per attivare, per tutto il 2025, il ciclo continuo di turni. Quindi non si tratta di una crisi, ma di una scelta ben precisa. Abbiamo inviato la richiesta di esame congiunto con l’azienda e l’Unione industriali per tutelare le lavoratrici e lavoratori”.