Rivendicano un contratto nazionale che non viene rinnovato dal 2015, ma non vogliono sentir parlare di parti di salario già consolidate da convertire in welfare obbligatorio, né di modifiche al sistema degli orari di lavoro senza corrispettivi economici: i lavoratori del settore grafico-editoriale scendono in piazza con uno sciopero nazionale di otto ore venerdì 25 ottobre. La mobilitazione, proclamata da Slc e Uilcom per un contratto dignitoso, prevede anche un presidio a Milano, di fronte alla sede di Assografici, in piazza Castello, 28, dalle ore 10. Per permettere ai lavoratori di parteciparvi, i sindacati hanno organizzato un servizio di bus da Bergamo.
Proprio nella provincia bergamasca si concentrano importanti aziende del settore, con un alto numero di dipendenti: dai circa 500 lavoratori di Nuovo istituto di arti grafiche di Bergamo ed Eurogravure di Treviglio (recentemente acquisite dal gruppo Elcograf) ai circa 800 dipendenti del gruppo Boost di San Paolo d’Argon, azienda che ha riunito Lediberg, Arti grafiche Johnson e Castelli poligrafiche. Si aggiungono poi aziende di medie dimensioni, come Graphicscalve di Vilminore e Costa di Mezzate (120 dipendenti), Icis di Mozzo (circa 100), Errestampa di Orio al Serio (80 dipendenti), Elcograf di Madone (60 dipendenti) e Pozzoni spa, con sedi a Filago e Cisano (130 dipendenti totali). Nel complesso, si stima che gli addetti del settore siano circa 2.000, mentre a livello nazionale il settore grafico editoriale multimediale occupa 80.000 lavoratori.
“La crisi del settore è storica, cronica e strutturale e a Bergamo ha avuto pesanti ripercussioni sui lavoratori, con un ampio ricorso agli ammortizzatori sociali. Diverse aziende hanno chiuso e abbiamo assistito a una consistente e dolorosa riduzione degli organici – commentano Paolo Turani, Slc, e Bruno Locatelli, Uilcom di Bergamo –. Tuttora è in corso (e durerà due anni) un periodo di cassa integrazione straordinaria nel gruppo Boost, mentre ci aspettiamo nel 2020 un ricorso alla cigs anche nel gruppo Elcograf, in considerazione dell’ulteriore riduzione della stampa periodica. Questo difficile quadro ha determinato forti sofferenze per l’andamento della contrattazione di secondo livello. Già si sono ridotti i salari nelle aziende coinvolte, il ccnl non può e non deve in nessun modo seguire le stesse dinamiche. Infine, l’attuale partita contrattuale deve portare a un urgente confronto con le istituzioni, per delineare indispensabili interventi a sostegno del settore, a partire dal tema degli ammortizzatori sociali”. Da oggi Slc e Uilcom provinciali hanno avviato una serie di assemblee con i lavoratori in tutte le aziende del settore della provincia di Bergamo.