PHOTO
"All’indomani della Liberazione di Firenze, celebrata quest’anno all’insegna della solidarietà verso i lavoratori della Gkn e tutti coloro che rischiano di perdere il diritto al lavoro, vorremmo ricordare che siamo ancora in attesa di una nuova convocazione al tavolo ministeriale. Dal 4 agosto sono trascorsi tanti giorni e non abbiamo ricevuto alcuna risposta pertanto il ministero riapra il confronto". Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario nazionale Fiom e responsabile automotive, e Daniele Calosi, segretario generale Fiom di Firenze e Prato
"Siamo pronti alla trattativa, togliendo dal tavolo la pregiudiziale dei licenziamenti attraverso il ritiro della procedura di licenziamento collettivo e l’attivazione delle 13 settimane di cassa integrazione ordinaria. Per noi e per i lavoratori dello stabilimento Gkn, è necessario trovare soluzioni di continuità, visto che non sussiste alcun problema di qualità e quantità della produzione. Qualsiasi ipotesi di cessazione di attività e la relativa cassa brucerebbe una parte importante è qualificata della capacità industriale di Firenze e del Paese. Lo stabilimento è nelle condizioni di continuare a produrre subito: si riparta", proseguono i due dirigenti sindacali.
"Confermiamo anche tutti i nostri dubbi circa la correttezza della procedura di licenziamento collettivo aperta dall’azienda che ci ha portato a ricorrere ai sensi dell’ex articolo 28, legge 300/70, per atteggiamento antisindacale al tribunale di Firenze, dove l’udienza è fissata per il 9 settembre alle 10".
La Fiom, a tutti i livelli, è impegnata nella risoluzione della vertenza e chiede: "All’azienda di rispettare il contratto nazionale, gli accordi aziendali e l’avviso comune firmato dal Presidente del Consiglio; al Governo l’attivazione del tavolo di monitoraggio presso Palazzo Chigi, una legge che da subito impedisca speculazioni e delocalizzazioni che colpiscono i lavoratori e il futuro industriale de Paese, di intervenire sulle aziende committenti e sul fondo per far rispettare la responsabilità sociale come previsto dalla Costituzione".
Sinora, concludono i due sindacalisti, "i tentativi del management di dividere le istituzioni dai lavoratori, i lavoratori dal sindacato e lo stabilimento dall’opinione pubblica è fallito, perché ormai è chiaro che un intero Paese è solidale con i metalmeccanici della Gkn e non intende cedere alla volontà del management di trattare il prezzo della dignità di chi per vivere deve lavorare”.