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“Apprezziamo la scelta di riconoscere che i lavoratori dei settori più gravosi devono poter essere accompagnati in pensione prima, portando i requisiti per l’accesso degli edili all’Ape sociale da 36 a 32 anni di contributi”: è quanto afferma il segretario generale della Fillea Cgil Alessandro Genovesi, ricordando l'azione svolta in queste settimane, con una lettera inviata a tutti i parlamentari e una campagna dal titolo #uncommasalvavita.
“Aspettiamo ora che il Parlamento approvi questo provvedimento, che per noi va nella direzione giusta, nonostante sia la commissione tecnica che il sindacato avessero proposto di portare a 30 anni i contributi necessari, in virtù dell’addensamento medio contributivo degli edili over 60, che è tra i 26 ed i 30 anni di carriera previdenziale, vista la discontinuità del lavoro e, purtroppo, anche periodi di lavoro a nero”, prosegue Genovesi, sottolineando che per la Fillea e per tutto il sindacato confederale unitario “continua l’impegno affinché le modalità di uscita anticipata diventino strutturali rispetto alle rigidità della Fornero e debbano riguardare tutti i lavori gravosi: dai lavoratori delle fornaci e falegnamerie ai lavoratori notturni o in cicli continui, di tutti i settori pubblici e privati dove la gravosità produce rischi per la salute e la sicurezza".