È iniziato all’alba di oggi il presidio dei lavoratori e delle sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil davanti ai cancelli della Bioraffineria Eni di Gela. A motivare la mobilitazione, le crescenti preoccupazioni legate al cambio di appalto tra le aziende Riva e Mariani e Termisol Termica S.p.A., al centro di un delicato confronto che si svolgerà domani presso la sede di Sicindustria, alla presenza di tutti gli attori coinvolti.

Precedenti preoccupanti

La tensione è palpabile tra i lavoratori, in particolare dopo quanto accaduto nel Siracusano, a Priolo Gargallo, dove la storica ditta di coibentazioni industriali ha già perso importanti commesse. Se lì tutti i dipendenti sono stati assorbiti dall’azienda subentrante, a Gela lo scenario appare più incerto: sono 21 i lavoratori direttamente interessati al momento, ma i sindacati temono che presto anche altri possano essere coinvolti in trasferimenti forzati o, nel peggiore dei casi, in licenziamenti.

Critiche alla gestione del passaggio

Le segreterie provinciali e la Rsu puntano il dito contro la gestione della transizione da parte di Riva e Mariani, denunciando la mancanza di chiarezza sugli investimenti futuri e sulle attività da svolgere con i principali committenti. In particolare, lamentano l’assegnazione arbitraria di ruoli e mansioni, che sta generando ulteriore incertezza e alimentando le tensioni con l’associazione degli industriali di Caltanissetta, presente al tavolo delle trattative.

Appello dei sindacati

“Non possiamo permettere che si perdano altri posti di lavoro in questo territorio – affermano i rappresentanti sindacali –. È da oltre un anno che chiediamo un confronto serio con Riva e Mariani, proponendo anche l’utilizzo di ammortizzatori sociali per agevolare una riorganizzazione. Ma i fatti dimostrano che la situazione sta precipitando: la perdita continua dei contratti conferma che la direzione intrapresa dall’azienda non è quella giusta.”

Attesa per l’incontro decisivo

In attesa dell’incontro di domani, il presidio dei lavoratori continua. La città guarda con apprensione agli sviluppi, sperando in un esito positivo che possa garantire stabilità e prospettive concrete per il futuro occupazionale.