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“Bene l’approvazione al Senato della legge Salva Mare, una legge che risponde ad anni di proteste dei pescatori italiani che vedevano nell’inquinamento non solo un nemico da combattere quotidianamente per tutelare il loro luogo di lavoro, ma anche, un aggravio dello stesso. I danni alle reti e il lavoro per la loro pulizia, ad esempio, fanno parte di quelle voci che influiscono negativamente sul bilancio della redditività del settore”. Lo dichiara in una nota Antonio Pucillo della Flai Cgil nazionale.
“In questi anni come Flai, anche con due specifici studi sull’inquinamento dei nostri mari e degli effetti a esso legati, abbiamo più volte denunciato questa situazione ed esprimiamo soddisfazione per l’approvazione della legge. Ora bisogna sviluppare velocemente i centri di raccolta e la filiera per lo smaltimento dei rifiuti pescati in tutti i porti, senza incorrere in sanzioni, sia in mare che in acque interne, e permettere ai pescatori di svolgere un ruolo a tutela dell’ambiente e di salvaguardia del mare, che tutti noi abbiamo contribuito a inquinare”.
“Siamo consapevoli – conclude Pucillo - che questa importante novità non risolve i problemi di un settore in enorme difficoltà ma apre una nuova possibilità professionale che potrà affiancare quella della pesca, che deve rimanere la principale. E in questo senso è urgente intervenire per rendere esigibili la Cisoa pesca e tutte quelle misure messe in campo per mitigare l’incremento del costo del gasolio”.