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Si era partiti da una procedura di licenziamento collettivo, 70 operai il cui destino era appeso a un filo, una debacle inaccettabile per i lavoratori e per il sindacato. Ma dopo tre mesi di confronto e di lotte, si è arrivati una combinazione di soluzioni che per la prima volta riguarda tutti coloro che sono coinvolti dalla riorganizzazione aziendale, dipendenti diretti e anche somministrati. Si sta concludendo così la vertenza Gilbarco di Firenze, costola italiana della multinazionale americana leader nella fornitura di distributori e sistemi software per punti vendita di carburante, che si era avviata con una totale chiusura dell’azienda e la conseguente proclamazione nelle scorse settimane di scioperi, presidi e manifestazioni.
L’accordo sottoscritto nei giorni scorsi grazie anche alla collaborazione dei rappresentanti di Regione Toscana, città metropolitana e Comune di Firenze, prevede per i lavoratori diretti uscite solo volontarie con incentivi all’esodo, e un servizio outplacement o “dote” per agevolare la ricollocazione. Per quelli in somministrazione, cioè gli interinali dipendenti dalle agenzie, sono stati messi in campo strumenti di sostegno al reddito e anche in questo caso un servizio per agevolare una ricollocazione, in gran parte già in fase di attuazione. È stato esteso anche ai somministrati il diritto di precedenza in caso di nuove assunzioni.
“Nonostante si sia trattato di una procedura di riduzione di personale – spiega Fabio Ammavuta di Fiom Cgil Firenze -, con questo accordo innovativo riteniamo di aver trovato le soluzioni più idonee per gestire l’attuale difficile fase per tutelare tutti i lavoratori, anche i più precari e creare prospettive per il futuro dello stabilimento”.
Per Ilaria Lani di Nidil Cgil Firenze, il sindacato che rappresenta gli atipici, “l’inclusione dei lavoratori in somministrazione è un precedente importantissimo che speriamo possa essere da apripista nelle prossime vertenze – dice -. Nonostante la normativa non preveda alcuna salvaguardia per loro, si è riusciti ad assicurare alcune prime tutele, richiamando l’azienda utilizzatrice al principio di responsabilità sociale. Considerato l’aumento dei numeri e della durata dei contratti di somministrazione sarà sempre più decisivo assicurare tutele, anche per evitare che diventino l’escamotage per effettuare licenziamenti facili e senza oneri”.
Secondo i sindacati sono rilevanti gli impegni presi dall’azienda per il futuro: la presentazione di un piano industriale che prevede la centralità dello stabilimento di Firenze all’interno del gruppo e la graduale stabilizzazione dei lavoratori interinali, che sarà graduale ma inizierà nell’immediato.