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"Ieri ad Asti abbiamo dovuto purtroppo registrare la morte di un ennesimo lavoratore. Giorgio Tibaldi, 56 anni, manutentore, dipendente di una ditta di manutenzioni del Torinese, ha perso la vita per le ustioni riportate mentre eseguiva riparazioni di una cella frigorifera all’interno di un negozio di Asti". Così Fiom Torino e Fiom Asti in un comunicato congiunto.
"Da troppo tempo, è continuo lo stillicidio di uomini e donne che perdono la vita sul lavoro ed è per noi inaccettabile l’idea che una persona esca di casa la mattina per recarsi al lavoro - per garantire una vita dignitosa ai propri familiari - senza alcuna certezza di rientrare a casa incolume la sera. Oltre ad esprimere il nostro cordoglio alla famiglia Tibaldi chiediamo alle autorità competenti di accertare rapidamente ogni eventuale responsabilità per quanto accaduto. Non possiamo esimerci però dal ricordare come, spesso, non sia ancora abbastanza diffusa nelle aziende la cultura della prevenzione e la disponibilità ad investire nelle moderne dotazioni tecniche e nella formazione dei lavoratori, per evitare ogni potenziale infortunio. Gli enti preposti ai controlli e alle verifiche sul territorio della corretta applicazione delle norme per la sicurezza sul lavoro sono da anni sottodimensionati per uomini e mezzi", continua la Fiom.
"Al tempo stesso è più che mai urgente investire subito per potenziare le verifiche sul territorio e le sanzioni per chi espone i lavoratori a rischi nel nome del profitto e della produzione. La sicurezza dei lavoratori non è un costo ma un investimento, indice del livello di civiltà di un Paese", conclude il sindacato.