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Ancora un incontro a vuoto tra Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e la direzione aziendale di Fentrinelli/Finlibri. Le organizzazioni sindacali si sono trovate di fronte ad un muro invalicabile e hanno dovuto registrare che non è stato fatto nessun passo avanti nella trattativa per il rinnovo del contratto integrativo. Inevitabile confermare lo sciopero indetto nei giorni scorsi.
Una trattativa lunga mesi
L’ultimo incontro tra sindacati e azienda c’è stato lo scorso 28 febbraio. Filcams, Fisascat e Uiltucs non hanno potuto che registrare che non vi è stato nessun avanzamento concreto nella trattativa per il rinnovo del Contratto integrativo aziendale (Cia) applicato agli oltre 1.200 dipendenti di Feltrinelli e Finlibri. “L’azienda non vuole trovare soluzioni. Senza risposte concrete la protesta continua”. Per questa ragione, dopo mesi di trattativa, i sindacati confermano il pacchetto di 8 ore di sciopero da gestire a livello territoriale. La mobilitazione segue la proclamazione dello stato di agitazione attivato nei mesi scorsi.
Finto dialogo
“A fronte di una disponibilità solo formale al dialogo, l’azienda continua a non offrire soluzioni concrete sui temi fondamentali della trattativa”, affermano i sindacati. “Nonostante le nostre ripetute richieste, non sono stati fatti passi avanti su questioni essenziali per le lavoratrici e i lavoratori”. Per i buoni pasto, l’incremento, dilazionato in tre anni, è del tutto insufficiente rispetto all’aumento del costo della vita e penalizzante per il personale. Il premio di risultato resta poco chiaro e non adeguatamente calibrato sull’impegno reale dei lavoratori.
Così non va
Le organizzazioni sindacali ritengono inaccettabile questa situazione: il confronto procede senza alcun avanzamento sostanziale e senza un’effettiva volontà aziendale di trovare soluzioni concrete per il rinnovo. Confermato dunque lo stato di mobilitazione e il pacchetto di 8 ore di sciopero. Appare davvero sconcertante che proprio in concomitanza con il 70° anniversario di Feltrinelli ci sia questa chiusura nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, che hanno fortemente contribuito al successo dell’azienda.
Solo apparenza?
Questa ricorrenza rischia di essere solo un’operazione di facciata se l’azienda continua a ignorare i diritti e le richieste di chi, ogni giorno, ne garantisce il funzionamento con il proprio lavoro. Non si può festeggiare la propria storia dimenticando chi la rende possibile. “Non possiamo accettare che il confronto si trascini senza reali passi avanti. Se non ci saranno risposte concrete, la mobilitazione proseguirà con ulteriori iniziative di protesta”, dichiarano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.
Inevitabile e giusto, quindi che le organizzazioni sindacali invitino tutte le lavoratrici e i lavoratori a restare uniti e mobilitati per difendere i propri diritti e ottenere un accordo equo e dignitoso.