Le grandi difficoltà di Stellantis e dell’automotive, che hanno portato venerdì 18 ottobre allo sciopero generale del settore (con manifestazione nazionale a Roma), stanno travolgendo anche le aziende della componentistica. È il caso della Denso Thermal Systems di Poirino (Torino), specializzata nella produzione di sistemi di condizionamento per auto.

La società ha comunicato alle organizzazioni sindacali un drastico calo di volumi dovuto alla mancanza di ordinativi sulla 500 elettrica. Un crollo che impatta sui 700 lavoratori dello stabilimento torinese con una perdita di volumi complessivi del 35 per cento. Da qui, la necessità di proseguire con gli ammortizzatori sociali per tutto il 2025 e l’annuncio di un esubero strutturale di 150 lavoratori.

Per far fronte alla situazione, Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil e Fismic hanno sottoscritto con la società (che in Italia annovera 3.400 dipendenti distribuiti in sette sedi) un accordo quadro della durata di 12 mesi che prevede il ricorso al contratto di solidarietà e la possibilità di avviare dimissioni volontarie incentivate.

“Esprimiamo forte preoccupazione - affermano le quattro organizzazioni - per la situazione complessa che sta attraversando il settore automotive, in cui aziende che raramente avevano fatto ricorso agli ammortizzatori sociali, si trovano ora in situazioni di forte criticità”.

Fiom, Fim, Uilm e Fismic, in conclusione, rimarcano che “l'obiettivo dell'accordo è salvaguardare salario e occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori Denso, con la consapevolezza che l'unica via d'uscita da questo difficile momento è l'assegnazione di nuovi modelli allo stabilimento Stellantis di Mirafiori”.