“Una mossa che punta a dividere i lavoratori”: così Jacopo Cosentino, dipendente della Cap Delivery Srl, commenta la decisione di Esselunga di mettere in cassa integrazione 200 lavoratori dello stabilimento di via Cassio Dione a Milano.
L’annuncio dopo una settimana di sciopero dei driver degli appalti lombardi che coinvolgono Brivio & Viganò Logistics, Cap Delivery e Deliverit, aziende che operano nella logistica per Esselunga. Si protesta contro quelli che la Filt Cgil Milano e Lombardia denuncia come “comportamenti aziendali discriminatori e pratiche gestionali arbitrarie”.
Jacopo ci racconta come si traducono nel lavoro e nella vita quotidiani i comportamenti al centro della protesta di sindacati e lavoratori.
Intanto la Filt Cgil Milano e Lombardia fa sapere che domani, mercoledì 30 aprile alle ore 10, si terrà un presidio davanti alla sede legale di Esselunga, in via Giambologna 1 a Limito di Pioltello. “Nonostante il protrarsi della protesta – si legge in un comunicato -, l’azienda continua a mantenere un silenzio assordante e rifiuta ogni confronto, sia a livello nazionale che territoriale.
Vogliamo parlare con l’azienda. Vogliamo spiegare direttamente a chi continua a nascondersi le motivazioni che da giorni ci spingono a scioperare, a fronte di un atteggiamento aziendale che investe in pubblicità e tentativi di divisione delle persone piuttosto che in diritti e rispetto delle norme contrattuali”.
Il sindacato chiede quindi incontro immediato con Esselunga perché “è tempo che l’azienda si assuma le proprie responsabilità verso le lavoratrici e i lavoratori che garantiscono ogni giorno un servizio fondamentale”.