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“È assordante il silenzio del governo, in particolare del ministero dell’Economia che detiene il 100 per cento delle quote di Invitalia, sulla ‘perdita’ di 135 professionisti impegnati nella ricostruzione post terremoto in Emilia Romagna”. Lo affermano Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna che, insieme alle federazioni di categoria (Fisac, First e Uilca), organizzano un presidio dei lavoratori Invitalia giovedì 6 giugno a Bologna, dalle 10 alle 12, in piazza Roosevelt davanti alla Prefettura. In quell’occasione “verrà ribadita al rappresentante del governo la richiesta di stabilizzazione di questi 135 professionisti”.
“Il silenzio del governo, a noi impegnati nella salvaguardia di quei posti di lavoro, suona ancora più sinistro – proseguono i sindacati – perché significa che, a Invitalia e al Mef, non interessa in alcun modo perdere professionalità di altissimo profilo che possono vantare un’esperienza di almeno tre anni sul campo, avendo contribuito fattivamente alla ripresa economica di un territorio piegato dal terremoto”.
Ad aggravare il quadro c’è il fatto che il prossimo 30 giugno scadrà la convenzione Invitalia-Regione Emilia Romagna che ‘permette’ la ricostruzione. “Al momento – conclude la nota dei sindacati – la Regione ha in ‘cassa’ circa 400 milioni di euro finalizzati alla ripresa delle aziende. Ripresa che, senza le professionalità e le competenze finora messe in campo da questi lavoratori, rischia una brusca frenata, sia nei tempi sia nella qualità del supporto tecnico”.