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“Siamo riusciti a scongiurare i licenziamenti preannunciati. Abbiamo raggiunto un'intesa insieme all’azienda che mette al centro della discussione il rilancio dei due siti. Ovviamente noi siamo partiti da quello che era il nostro punto fermo: non avremmo accettato nessun licenziamento unilaterale da parte dell’azienda, perché non possono essere sempre e solo i lavoratori e le lavoratrici a pagare le conseguenze di una crisi che non hanno creato i lavoratori. In Italia, in questo momento, stiamo perdendo migliaia di posti di lavoro e non possiamo permetterci di perderne altri, soprattutto in una provincia, come quella di Belluno, che sta subendo una profonda crisi”. Con queste parole Ciro D’Alessio, coordinatore nazionale automotive per la Fiom, ha sintetizzato l’esito dell’incontro che si è tenuto ieri, 3 dicembre, a Feltre, provincia di Belluno, presso la sede di Confindustria, per discutere del futuro dei dipendenti della Edim – Gruppo Bosch di Settevalli, nel bellunese, e di Villasanta in Brianza.
Erano 93 gli esuberi dichiarati da parte dell’azienda che al tavolo, scrivono in una nota unitaria i sindacati metalmeccanici, “ha ribadito il momento di grande difficoltà e la necessità di ridurre il personale”.
All’incontro erano presenti le Rsu della Fim, della Fiom di entrambi gli stabilimenti e della Uilm del solo stabilimento di Villasanta, i rappresentanti territoriali e nazionali Fim, Fiom e Uilm, fra i quali Ciro D'Alessio, coordinatore nazionale automotive per la Fiom, Stefano Bona segretario generale Fiom Belluno, Mauro Zuglian rappresentante territoriale Fim Belluno Treviso, in collegamento Stefano Boschini, coordinatore nazionale automotive per la Fim, la delegazione aziendale era guidata dall’amministratore delegato Sandro Soccol, Andrea Gnesin di Confindustria Dolomiti e in collegamento hanno partecipato le Unità di Crisi della Regione Veneto e della Regione Lombardia
Nel corso dell’incontro le parti hanno valutato la situazione aziendale e le possibili prospettive con riguardo alla fine dell’anno corrente e ai primi trimestri dell’anno 2025. “Dopo lunghe discussioni e dopo l’analisi dei bilanci – scrivono Fiom e Fim in una nota – si è arrivati a un accordo sostanzialmente positivo”.
“Al termine dell’incontro – si legge in un comunicato unitario firmato Fim Fiom Uilm – è stata condivisa una dichiarazione di intenti che prevede il ritiro dei licenziamenti da parte dell’azienda, l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale più idoneo durante la fase di crisi e un eventuale percorso di uscite volontarie e incentivate. Contestualmente Edim avvierà un programma di outplacement a carico dell’azienda, finalizzato alla ricollocazione di quei lavoratori che dovessero scegliere di aderire al percorso di esodo volontario e incentivato”.
“Noi – ha detto ancora Ciro D’Alessio – siamo consapevoli del momento di crisi che sta attraversando la Bosch e tutto il settore dell'automotive e, proprio in virtù di questo, è stata accordata la possibilità di stabilire delle uscite su base volontaria a fronte di un incentivo da parte dell'azienda e di un percorso di ricollocazione sempre a carico dell’azienda”. La Fiom, avverte il dirigente, vigilerà sull'andamento degli stabilimenti, sull’attività produttiva, sull’andamento del mercato proprio a tutela dei posti di lavoro.
Il prossimo incontro è stato fissato per l’11 dicembre, giorno in cui saranno individuati gli ammortizzatori sociali idonei alla situazione. In settimana dovrebbe anche essere confermata la data di incontro con il Ministero per entrambi gli stabilimenti per discutere del futuro della Edim.