“Le risorse finanziarie stanziate dall’Unione Europea sono irrisorie. Stiamo assistendo al crollo della produzione di auto in Europa e in particolare in Italia. L’effetto concreto è la perdita di posti di lavoro in Italia e in Europa”. A dirlo è il segretario generale Fiom Cgil Michele De Palma, intervenendo mercoledì 23 aprile in audizione alla X Commissione Attività produttive della Camera dei deputati sul piano dell’Unione Europea per l’automotive.

“Abbiamo chiesto modifiche per un Fondo Sure per uscire dalla crisi, mantenendo l’occupazione attraverso il blocco dei licenziamenti e per affrontare la transizione ecologica e tecnologica”, prosegue: “A questa situazione si aggiungono i dazi Usa del 25 per cento sulle auto prodotte in Europa. Ogni intervento pubblico deve prevedere condizionalità sociali e occupazionali”.

Al governo italiano De Palma chiede “di ripristinare e allargare il fondo automotive tagliato dell’80 per cento nella legge di stabilità. Sono necessarie risorse pubbliche condizionate alla garanzia occupazionale e formativa, insieme a risorse private, per rilanciare la produzione, la ricerca e sviluppo e quindi l’occupazione”.

Il leader Fiom evidenzia che “gli ammortizzatori sociali attuali non sono adeguati ad affrontare la situazione odierna, a partire dalle lavoratrici e dai lavoratori di Stellantis e delle aziende della componentistica. In considerazione dell’importanza del settore continuiamo a ritenere necessario il confronto interministeriale a Palazzo Chigi”.