La crisi del settore automotive sta aggravandosi sempre più, trascinando con sé anche le aziende della componentistica. È il caso della multinazionale francese Treves Italia, che nel 2021 ha rilevato lo stabilimento Roi Automotive Technology di Aprilia (Latina) dove si producono tappetini e cappelliere per auto, in particolare per Stellantis,

“La riduzione degli ordini a livello nazionale ed europeo mette a rischio le prospettive occupazionali del sito”, dichiara il segretario generale Filctem Cgil Frosinone-Latina Antonio Parente. Da qui la decisione della società di adottare per i 105 dipendenti 13 settimane di cassa integrazione ordinaria, a partire da lunedì 7 aprile.

Filctem: “L’indotto automotive è in forte sofferenza”

“L’azienda da tempo sta affrontando una fase di forte incertezza”, commenta Parente: “Negli ultimi mesi il calo della domanda, derivante principalmente dalla riduzione delle produzioni di modelli come Giulia Stelvio e Tonale nello stabilimento Stellantis di Cassino, hanno portato a una conseguente riduzione degli ordini, incidendo direttamente sulle prospettive occupazionali del sito”.

La Filctem Cgil territoriale, dunque, esprime “forte apprensione per la possibilità di ridimensionamenti o, nel peggiore dei casi, di una chiusura dello stabilimento, che rappresenterebbe un duro colpo per l’economia del territorio”.

Preoccupazione, prosegue il dirigente sindacale, che nasce anche dal fatto che “la Treves Italia non è nuova a operazioni drastiche a discapito dei lavoratori: nel giugno 2024 ha in sei mesi determinato la chiusura del sito di Bergamo e lo spostamento delle produzioni sullo stabilimento di Aprilia”.

La Filctem sta seguendo con molta attenzione l’evolversi della situazione e nei prossimi giorni si attiverà “coinvolgendo anche Femca Cisl e Uiltec Uil per chiedere con urgenza un tavolo di confronto con l’azienda per avere garanzie sulla continuità produttiva e la tutela dei lavoratori”.

La crisi della Treves, conclude Parente, s’inserisce “in un quadro più ampio di difficoltà che sta colpendo tutto il settore dell’indotto automotive, sollevando interrogativi sulla tenuta dell’intero comparto. Di conseguenza necessitiamo di chiare strategie industriali, ma anche di un vero interessamento da parte della politica, in grado di accompagnare la transizione del settore senza disperdere competenze e posti di lavoro”.