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“Un’iniziativa arbitraria e unilaterale”. Così Fiom Cgil, Fim Cisl e Uil Uil definiscono la comunicazione del licenziamento, arrivata via Pec, per 33 lavoratori (su 371 dipendenti) della Abb E-Mobility di San Giovanni Valdarno (Arezzo). Giovedì 14 l’azienda specializzata in infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici ha annunciato l’uscita di 16 operai e 17 amministrativi.
La motivazione dei licenziamenti da parte della multinazionale svizzera Asea Brown Boveri (Abb) sarebbe la crisi del mercato delle colonnine elettriche di ricarica delle auto. L’azienda nel 2022 aveva inaugurato il nuovo stabilimento di San Giovanni Valdarno in virtù delle buone prospettive di mercato, ma poi la domanda di auto elettriche, e quindi dei sistemi di ricarica, è progressivamente diminuita.
Forte è stata la risposta di sindacati e personale, che lunedì 18 novembre hanno organizzato uno sciopero di due ore (per ogni turno), con assemblea dei lavoratori e manifestazione davanti ai cancelli dello stabilimento, cui hanno partecipato anche i sindaci e diverse personalità politiche del territorio.
Esuberi Abb: sindacati, servono ammortizzatori sociali
“Respingiamo con forza – dicono Fiom, Fim e Uilm territoriali – l’iniziativa dell’azienda che in maniera arbitraria e unilaterale si avvia verso un percorso di licenziamento invece di ricorrere agli strumenti previsti dalla normativa italiana, a partire dagli ammortizzatori sociali”.
Attualmente la procedura riguarda 33 lavoratori a tempo indeterminato, ma va ricordato che nell’ottobre 2023 l’azienda aveva deciso di non rinnovare il contratto a circa 130 interinali. “Non si capisce – commentano il segretario provinciale Fiom Cgil Antonio Fascetto e la segretaria provinciale Fim Cisl Ilaria Paoletti – perché la proprietà abbia scelto una strada così drastica quando c’era la possibilità di fare altrimenti”.
“Siamo convinti che la spinta ricevuta dai lavoratori e dalle istituzioni del territorio – afferma la Rsu – ci possa dare la forza per deviare il percorso di superamento della congiuntura negativa verso binari che prevedano la tutela dell’occupazione e della dignità dei lavoratori attraverso gli strumenti che il nostro ordinamento comprende. A seguito dello sciopero è stato programmato per giovedì 21 l’incontro tra sindacati e azienda per riaprire il tavolo sulla procedura di licenziamento collettivo”.