“Sciolti finalmente i nodi presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti per il rinnovo del Ccnl Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità - Tpl) e conseguentemente viene revocato lo sciopero proclamato per il prossimo 1° aprile”. A riferirlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, al termine dell’incontro al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti convocato “per verificare la disponibilità delle risorse economiche a copertura del rinnovo del contratto collettivo tpl”.

“Il contenuto della pre-intesa siglata l’11 dicembre scorso con le associazioni datoriali - ricordano le organizzazioni - prevede l’immediata erogazione dell’una tantum di 500 euro e l’incremento economico medio mensile a regime tra i 220 ed i 240 euro. Questo contratto rispetta la decorrenza 2024-2026 e con esso le previsioni definite trovano coerente applicazione”.

Adesso, affermano infine, “bisogna continuare a lavorare agli altri obiettivi della categoria. Serve una più attenta conciliazione tra vita e lavoro, la garanzia della sicurezza nell’esercizio della professione per le operatrici e gli operatori di front line e una migliore qualità del servizio”.

“È infine indispensabile l’adeguamento del Fondo nazionale trasporti attraverso risorse congrue e un riassetto del sistema che preveda la riforma normativa di settore e una riorganizzazione industriale, in grado di assicurare la presenza di imprese sane nella realtà del trasporto pubblico locale”.

Filt: rinnovo positivo, ora la riforma del settore

“L'accordo sottoscritto ha un valore importante in quanto realizza consistenti aumenti salariali per i 110 mila lavoratori e lavoratrici, rispetto agli ultimi rinnovi, introduce lo spazio per una più attenta conciliazione tra vita e lavoro, estendendo la possibilità di accordi di secondo livello su quelle materie con risorse specifiche e avviene nell'arco di vigenza contrattuale". Ad affermarlo la Filt Cgil sull'intesa sottoscritta oggi.

“L’intesa non ha però solo un valore contrattuale - prosegue la sigla- in quanto è evidente infatti che tale meccanismo di finanziamento destina risorse al Fondo nazionale trasporti per i prossimi anni ed attiva, già da giugno, una sede di confronto sul tema della riforma del settore nel quale altri problemi andranno risolti”.
“Si tratta infatti di stabilizzare quelle risorse, provando a ridefinire il rilancio ed il cambiamento del tpl in Italia che può essere uno dei più importanti veicoli per la transizione energetica, la vivibilità delle nostre città e la riconnessione delle tante aree soggette a spopolamento del nostro Paese. In questo anche il superamento dell'anomalia di un rinnovo contrattuale fatto con risorse pubbliche in un settore che deve aspirare invece ad una sua dimensione industriale”.