È stata siglata oggi l’ipotesi di accordo per il rinnovo del Ccnl Somministrazione lavoro, che interessa oltre 500 mila lavoratori e lavoratrici impegnati mediamente ogni giorno e un milione di persone all’anno.

Soddisfazione viene espressa dai sindacati Felsa Cisl, Nidil Cgil e UilTemp: “Importante traguardo raggiunto dopo oltre due anni e mezzo di trattativa. L’ipotesi di accordo, che sarà sottoposta al voto delle assemblee di lavoratori e lavoratrici, offre risposte, seppure con gradi diversi, a tutte le rivendicazioni della nostra piattaforma, adeguando le norme ai bisogni delle persone che lavorano in somministrazione e innovando il settore, anche attraverso una maggiore centralità delle relazioni sindacali”.

L’intesa rafforza e introduce nuovi strumenti per sostenere una maggiore continuità occupazionale, soprattutto per le donne in gravidanza e le categorie più svantaggiate e per salvaguardare lavoratrici e lavoratori nelle fasi recessive, di contrazione del mercato del lavoro, come quella oggi in atto in alcuni settori produttivi come l’automotive e la moda (Procedura ricollocazione plurima, vera novità per il settore).

Proprio per rispondere alla difficoltà del Fondo di solidarietà del settore, che oggi eroga la cassa integrazione e altre prestazioni a sostegno dei lavoratori (Sostegno al reddito, Sar), è previsto nell’intesa un raddoppio del finanziamento che sarà di 0,45% dell’imponibile a carico delle Agenzie per il Lavoro e 0,15% a carico dei lavoratori.

È stata aumentata, con percentuali superiori al 15%, l’indennità di disponibilità, sia “ordinaria” sia in caso di procedura di ricollocazione (ex art. 25), portandola rispettivamente da 800 euro mensili a 1.000 euro e da 1.000 euro a 1.150 euro, prevedendo anche verifiche periodiche di adeguatezza in base all’andamento dell’inflazione.

Vengono incrementate del 20% tutte le prestazioni della bilateralità in essere e se ne introducono di nuove, in particolare nell’ambito della tutela sanitaria.

Inoltre sono rafforzate sensibilmente le relazioni sindacali, soprattutto a livello decentrato, che potranno permettere una puntuale verifica anche della parità di trattamento e delle condizioni di lavoro e si potrà aprire una contrattazione di secondo livello con le singole agenzie per politiche redistributive.

Avanzamenti e miglioramenti sono stati definiti per l’istituto del Monte orario garantito, assistenti familiari, retribuzioni per turnisti a ciclo continuo. Un ulteriore elemento di novità riguarda l’indennizzo in favore del lavoratore nel caso di mancato rispetto del periodo di preavviso della comunicazione della proroga del contratto, al fine di contrastare l’incertezza occupazionale.

L’accordo sottoscritto, inoltre, valorizza il sistema bilaterale incentrato su formazione, sicurezza e qualificazione del settore, mettendo in campo maggiori risorse e ampliando la platea dei beneficiari. Su questo si segnala la novità della formazione continua e permanente come opportunità di formazione gratuita e liberamente scelta dal lavoratore e l’incremento dell’indennità di frequenza.

Si certificano la rappresentanza di settore, anche datoriale, e le regole per l’elezione delle Rsu dando certezza e unicità di rappresentanza univoca nei luoghi di lavoro.

“Il rinnovo conferma l’importanza dei contratti collettivi sottoscritti dalle organizzazioni sindacali più rappresentative del settore e del ruolo centrale del sindacato per dare alle lavoratrici e ai lavoratori risposte concrete, ma anche per affrontare fenomeni più complessi come inflazione, recessione e crisi industriali che hanno pesanti ripercussioni sociali in particolare sui lavoratori più deboli e sul mercato del lavoro”, concludono Felsa, Nidil e UilTemp.