Un inizio estate davvero positivo per i dipendenti di Poste Italiane. Il 23 giugno è stato siglato il rinnovo del contratto scaduto nel 2018, avrà vigenza per il triennio 2021-2023 e riconosce a tutti gli addetti una una tantum per vacatio contrattuale. E non finisce qui, infatti, recentemente è stato sottoscritto il nuovo impianto delle politiche attive relativo allo stesso periodo del rinnovo contrattuale.
Ascoltandolo parlare, si percepisce assai forte la soddisfazione di Nicola Di Ceglie, segretario nazionale del Slc Cgil, per i risultati ottenuti nei lunghi mesi di confronto: “Innanzitutto è un contratto che interessa circa 135.000 addetti, quindi è uno dei contratti più grossi che riguarda un'azienda pubblica, oggi volano per la ripresa economica e per il sistema-Paese”.
Non è stata una trattativa facile, e non va dimenticato che si è svolta nel pieno della pandemia che, non solo, ha squassato l’intero mondo, ma anche questa azienda. Lavoratori e lavoratrici si sono trovati alle prese con la necessità di continuare a garantire servizi indispensabili dovendo contemporaneamente assicurare la sicurezza propria e quella degli utenti. Organizzazione del lavoro e processi produttivi sono stati, inevitabilmente, stravolti e ripensati. Molto lavoro da remoto ma anche molto lavoro in presenza. E alla fine di questo periodo il rinnovo contrattuale
È fiero Di Ceglie dei risultati ottenuti, innanzitutto sulla parte normativa: “siamo riusciti a rigettare gli attacchi dell'Azienda ai diritti che negli anni avevamo conquistato”. E già, infatti oltre a respingere i tentativi di arretramento su istituti fondamentali, si è riusciti ad apportare integrazioni importanti in tema di rapporto di lavoro part-time, in materia di contratti a tempo determinato, valutate adeguatamente gli ingenti flussi di giovani che accedono ogni anno a tale formula assunzionale: è stato sancito inoltre il principio della buona occupazione, a sostegno delle politiche di stabilizzazione del lavoro precario. Inoltre, sono state introdotte novità importanti per quanto riguarda le ferie (fruizione frazionata delle stesse), i trasferimenti (riduzione delle distanze per i trasferimenti involontari), e i festivi (migliorata la parte economica connessa alla doppia coincidenza).
Infine, la malattia, il tentativo era quello di peggiorare le condizioni del comporto e di introdurre la mancata retribuzione per i primi tre giorni di ogni assenza per malattia. Non solo questi tentativi sono andati a vuoto, ma si è riusciti ad ampliare il numero delle malattie gravi, in ossequio alla normativa, aumentando così le tutele. Da sottolineare, inoltre, che è stato possibile inserire nel rinnovo del Cnnl gli accordi che in questi mesi sono fatti in materia di lavoro agile. Anche questo è un ottimo risultato per il dirigente sindacale che per la categoria ha condotto la trattativa.
E poi c’è la parte economica del contratto. “La cosa più rilevante – aggiunge Di Ceglie – è aver superato la logica degli aumenti legati all’Ipca, ed essendo Poste una grande azienda pubblica, questo contratto non potrà che fare da apri pista per altri rinnovi”. In sostanza, è stato definito un emolumento di 1700 euro, liquidato in un’unica soluzione con le competenze del mese di luglio. La cifra comprende 900 euro a titolo di vacanza contrattuale relativa all’anno 2020; 800 euro quale anticipazione sui miglioramenti contrattuali relativi dell’anno 2021. Per quanto riguarda gli aumenti mensili, questi vedranno un incremento mensile di 110 euro, di cui 90 euro riversati sui minimi tabellari e 20 euro sui ticket restaurant.
“È un contratto che guarda al futuro e ai giovani” chiosa il segretario nazionale della Slc è a testimonianza del fatto arriva la sigla sull’accordo sulle politiche attive al cui cuore ci sono, stabilizzazioni, assunzioni e trasformazioni di contratti da tempo parziale a tempo pieno. Per concludere davvero positivamente questo percorso rimarrebbero da definire forme e modi di partecipazione dei lavoratori alle scelte industriali. Chissà che il nuovo anno non porti novità. Nel frattempo lavoratori e lavoratrici si sono espressi approvando il rinnovo del contratto, rendendolo così definitivo: 92% dei consensi. Un buon viatico per le scelte del futuro.