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Un lavoro importante, quello che il governo sta facendo su un testo di riforma complessivo del settore dello spettacolo, mettendo assieme i diversi disegni di legge presentati in Parlamento e acquisendo richieste e sollecitazioni dalle organizzazioni sindacali e dalle diverse associazioni interessate. Proprio all’interno di questo quadro si inserisce il primo incontro tra Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil con i ministri della Cultura e del Lavoro, Dario Franceschini e Andrea Orlando, che si è tenuto lo scorso 22 aprile.
“Un confronto positivo e importante”, sottolinea Sabina Di Marco, segretaria nazionale della Slc Cgil, come importante è “il lavoro congiunto tra i due ministeri, per integrare nella riforma gli ammortizzatori sociali in senso universalistico anche per il nostro settore”. Per quanto riguarda proprio gli ammortizzatori sociali, questione molto sentita in questo momento, l’idea è quella di introdurre sostegni al reddito per i periodi di inattività attraverso formazione certificata e obbligatoria. Tra le richieste della Slc vi anche il riconoscimento di contributi figurativi per il 2020 e il 2021. Più in generale, per quanto riguarda il welfare e il sistema previdenziale, si sta ragionando sull’ampliamento della platea degli aventi diritto da realizzarsi attraverso la riduzione dei requisiti di accesso e l’inserimento di profili e prestazioni aggiuntive per il lavoro autonomo. Tutto questo, ha annunciato Franceschini, sarà accompagnato da un registro delle professioni.
“Assai significativo è che il governo abbia ribadito l’importanza della contrattazione – aggiunge Di Marco – e di quanto sia importante valorizzarla anche in richiami di legge”. Non va dimenticato, infatti, che questo è un settore molto frammentato, anche nella rappresentanza e nelle parti datoriali, e come quindi sia difficoltoso sottoscrivere e applicare i contratti. “Proprio per questo tra le nostre richieste, precisa la dirigente sindacale, abbiamo insistito sulla necessità di misure per l’emersione del lavoro nero con adempimenti a carico del datore di lavoro e abbiamo chiesto al ministro si svolgere quel ruolo regolatorio che gli compete nel promuovere la contrattazione, visto che abbiamo tutti i contratti del settore in attesa del rinnovo”.
Ovviamente, tra le priorità che Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil pongono nel confronto per i rinnovi vi sono la stabilità occupazionale, l’inclusione del lavoro autonomo nei contratti, il salario a cominciare dalla revisione dei minimi contrattuali troppo spesso assai bassi, il riconoscimento delle nuove professioni e le declaratorie professionali e la formazione continua. Tra le richieste dei sindacati vi è anche la stipula del primo contratto per gli attori e le attrici del cineaudiovisivo.
Il prossimo 26 aprile anche teatri, cinema, e spazi per i concerti riapriranno, due sono le questioni che le organizzazioni sindacali hanno posto a Franceschini e Orlando. Prima di tutto protocolli precisi che mettano in sicurezza lavoratori e lavoratrici, anche la loro salute va tutelata, insieme a quella degli spettatori. E poi, le riaperture di fine aprile non corrisponderanno a una ripresa del lavoro a pieno regime, chissà quanto tempo ci vorrà prima che tutto torni come prima: “Proprio per questo – dice ancora Di Marco – abbiamo chiesto di dare continuità ai ristori, per garantire una copertura almeno per tutto il 2021”.
“Infine, sottolinea la segretaria nazionale, è molto significativo l’impegno che il ministro Franceschini ha assunto con noi, quello cioè di proseguire il confronto sulla riforma in un tavolo specifico con le organizzazioni sindacali”.