"Preoccupati della prossima uscita dei bandi di gara di appalto dei servizi aggiuntivi dei beni culturali romani stiamo chiedendo incontri specifici alle committenze del ministero dei Beni culturali, di Roma Capitale e della Regione Lazio". Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio, la Filcams Cgil di Roma centro ovest litoranea e il Nidil Cgil di Roma e del Lazio.
"Riteniamo necessario mettere in atto una contrattazione di anticipo e inclusiva che, intervenendo sui bandi di gara, garantisca l’eliminazione del massimo ribasso e la salvaguardia occupazionale dei lavoratori, che attualmente svolgono attività nei numerosi musei e luoghi d’arte della nostra città e della nostra regione. A ciò, si aggiunge l'esigenza di operare un salto di qualità, riconoscendo a tutti i lavoratori del settore le professionalità acquisite, a partire da quelli più precari. Solo rispettando i diritti e migliorando le condizioni di lavoro, si potrà ottenere una maggiore qualità dei servizi nei luoghi d’arte", continua il comunicato.
"Stiamo parlando delle migliaia di lavoratrici e lavoratori impiegati come guida didattica nelle biglietterie e librerie dei siti e musei dell’area archeologica romana e del Colosseo, della Galleria Borghese, delle Scuderie del Quirinale, di Palazzo Barberini, Palazzo Corsini, Villa Spada, Castel Sant’Angelo e tanti altri siti. Il binomio turismo-cultura dovrebbe essere un punto di eccellenza per lo sviluppo dell’industria turistica e il rilancio di questa città, e pertanto necessita di un forte investimento da parte delle istituzioni committenti. Un primo esito è dato da un riscontro positivo da parte delle direzioni dell’area archeologica romana e del Colosseo e di Palazzo Barberini, che hanno dichiarato di voler applicare la clausola sociale per la salvaguardia dei posti di lavoro. Continueremo su tale strada, per cercare di garantire a tutti gli addetti ai servizi aggiuntivi la massima tutela e il rispetto delle loro competenze e condizioni di lavoro a ogni cambio d'appalto", conclude il sindacato.