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I segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Giuseppe Massafra, Andrea Cuccello e Ivana Veronese, hanno espresso in un comunicato l’insoddisfazione dei sindacati riguardo al nuovo Patto Ue su immigrazione e asilo.
"I pilastri del nuovo Patto: limitazione degli ingressi ai richiedenti asilo e aumento dei rimpatri confermano la visione di un'Europa chiusa in se stessa, priva del coraggio di affrontare con strumenti nuovi la questione migratoria", hanno affermato, sottolineando come si sia mancato di considerarla nelle sue potenzialità in termini demografici, di partnership con i Paesi di partenza e di transito in chiave globale, di promozione della pace e prevenzione della guerra, di sradicamento della povertà.
I rappresentanti sindacali fanno notare come, anziché superare il regolamento di Dublino, si sia introdotto un ulteriore meccanismo burocratico, lasciando il rispetto degli obblighi del soccorso in mare e del diritto dei richiedenti protezione e asilo alla discrezione degli Stati membri, che potranno scegliere "se accogliere, pagare o rimpatriare esseri umani in fuga dal loro Paese". Il ruolo e le azioni di soccorso e accoglienza di organizzazioni umanitarie e di solidarietà viene poi lasciato nell’ambiguità e senza chiare regole resta anche l’organizzazione di corridoi umanitari.
Rispetto alle migrazioni economiche rimane infine interamente da sviluppare, sottolineano, una linea strategica per la promozione di “vie legali” di ingresso, mentre il riferimento a politiche di attrazione dei talenti resta generico.
Cgil, Cisl e Uil si attiveranno, in accordo con la Confederazione dei sindacati europei, per una rapida revisione del Patto "a favore del rispetto dei diritti umani e a difesa dei principi e dei valori di solidarietà su cui si fonda e si deve rafforzare l’Unione Europea", concludono, ritenendo che, alla luce del dibattito in sede Ue, una riforma della normativa italiana e in particolare una modifica sostanziale dei decreti sicurezza non risulti più rinviabile.