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“Sarebbe innaturale affrontare questa crisi fuori dal contratto di lavoro”, con queste le parole di Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem, e di Sonia Paoloni, segretaria nazionale della Filctem l’avvio del confronto per il rinnovo del contratto del settore tessile-abbigliamento.
Si è aperto, nel pomeriggio di oggi martedì 1° dicembre, in un incontro in videoconferenza tra le rappresentanze di SMI Confindustria e la delegazione trattante dei sindacati di categoria il tavolo di confronto per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore tessile – abbigliamento. Un settore grande, sono oltre 420.000 i lavoratori e le lavoratrici interessati, dipendenti in circa 50 mila imprese. Rilevante anche per l’economia del Paese, basti pensare che prima della pandemia il fatturato annuo della filiera della moda raggiungeva quasi i 90 miliardi. Ma l’emergenza sanitaria si è scagliata sul comparto in maniera violenta. Lo ricordano i due dirigenti sindacali: ““La pandemia Covid 19 ha generato una situazione inedita e particolare per un settore così importante e delicato come quello del tessile e dell’abbigliamento. Una crisi di settore molto grave che rischia di avere effetti drammatici per aziende e lavoratori, ma che per questo deve essere governata anche all’interno di questo rinnovo contrattuale”.
Nel corso dell’incontro i massimi vertici sindacali hanno presentato la piattaforma unitaria alle controparti. Tra gli elementi di nota va ricordato il capitolo sui fenomeni di dumping contrattuale, devastanti per il sistema della moda. Per disincentivarne e limitarne gli abusi, i sindacati chiedono alle imprese l’impegno a commettere lavoro solo ad aziende che applicano i ccnl sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentate nel territorio nazionale. Per quanto riguarda le politiche industriali, le organizzazioni sindacali richiedono, invece, un protocollo a sostegno della tracciabilità delle filiere produttive per difendere e promuovere il Made in Italy.
Sul tema dei diritti individuali, nella piattaforma, i sindacati chiedono, al fine di prevenire ogni forma di violenza ivi compresa quella di genere, l’adozione di un avviso comune per la promozione del rispetto delle culture, delle persone. In particolare, la proposta dei sindacati è che le vittime di violenza di genere possano usufruire di una indennità pari a due mensilità aggiuntive, oltre alle tre a carico dell’Inps previste dalle norme e, a richiesta, possano essere trasferite ad altre sedi di lavoro per garantirne la tutela e l’incolumità.
Ancora, nella piattaforma è inserito l’aumento della quota di Part-Time, linee guida su ferie solidali e smart working, la revisione dell’inquadramento contrattuale, ormai obsoleto e non più adeguatamente rappresentato dal sistema produttivo attuale. Per quanto riguarda il tema della malattia, viene richiesta l’esclusione del ricovero ospedaliero e delle terapie salva vita dai periodi di raggiungimento del comporto.
“Il rinnovo deve essere il luogo deputato che può permettere di costruire le condizioni per superare questo terribile momento e, al contempo, mettere fine a quei problemi atavici che colpiscono il settore come, ad esempio, il dumping contrattuale o la tracciabilità di filiera per la difesa del Made in Italy. È un’occasione che responsabilmente non dobbiamo perdere”, hanno concluso Falcinelli e Paoloni.