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Durante l’assemblea nazionale di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, tenutasi il 16 gennaio scorso a Roma, è stata approvata la piattaforma rivendicativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore Gas-Acqua, scaduto il 31 dicembre 2024.
I sindacati chiedono un aumento economico complessivo di 315 euro sul parametro di riferimento per il triennio 2025-2027, destinato ai circa 45mila lavoratori del settore, impiegati in 600 aziende.
La piattaforma sarà inviata alle associazioni datoriali Utilitalia, Proxigas, Assogas e Anfida, con l’obiettivo di avviare le trattative in tempi brevi. Secondo i segretari nazionali Ilvo Sorrentino (Filctem Cgil), Sebastiano Tripoli (Femca Cisl) e Antonello Assogna (Uiltec Uil), il recente accordo sul sistema classificatorio rappresenta una base favorevole per un confronto rapido e costruttivo.
Tra le principali rivendicazioni della piattaforma: riduzione dell’orario di lavoro a 38 ore settimanali, per armonizzare i trattamenti contrattuali e migliorare l’equilibrio tra vita privata e lavoro; maggiore stabilità occupazionale, con il consolidamento delle attività interne e una significativa riduzione delle esternalizzazioni; equo adeguamento salariale, in grado di recuperare il potere d’acquisto perso dai lavoratori negli ultimi anni; interventi sui sistemi di welfare e rafforzamento delle tutele contrattuali.
I sindacati pongono inoltre l’attenzione sulle sfide imposte dalla transizione energetica e digitale, già in corso, e sui cambiamenti derivanti dall’introduzione dell’intelligenza artificiale. "Questi fattori – scrivono in comunicato unitario – stanno generando nuove complessità per lavoratrici e lavoratori, che devono essere affrontate attraverso la contrattazione. La discussione sulla progressiva riduzione dell’orario di lavoro diventa così cruciale per adattare il settore ai cambiamenti tecnologici e sociali in atto".
“Questo rinnovo contrattuale deve rappresentare un’occasione per dare risposte concrete alle esigenze dei lavoratori, tutelandoli di fronte ai profondi caenti del settore”, hanno concluso i rappresentanti sindacali.