Le lavoratrici e i lavoratori della mensa interna al carcere 'Dozza' di Bologna sono di nuovo in sciopero. Oggi, 29 gennaio, i dipendenti del consorzio Unilabor e Food facility si sono fermati per l’intero turno di lavoro per l’ennesima volta, per protestare contro i mancati versamenti di stipendio e tredicesima. Si tratta di sei lavoratori e lavoratrici, e tutti hanno incrociato le braccia.
"Ultimamente è di gran moda indossare le divise! Da poco, il ministro della Giustizia Bonafede ha indossato la divisa della Polizia penitenziaria. Bene, ora lo invitiamo a indossare il grembiule di chi sfama gli agenti di polizia penitenziaria, il grembiule delle cuoche, delle addette mensa e anche a interessarsi della loro storia, visto che il futuro di questi lavoratori dipende proprio dal ministero della Giustizia.
"Da anni, il ministero della Giustizia continua ad appaltare il servizio di ristorazione per gli agenti nelle carceri, ad aziende che manifestano come tratto comune, almeno in Emilia Romagna, la mancata erogazione degli stipendi ai lavoratori. Procedere con appalti dove dietro l’offerta economicamente più vantaggiosa si nasconde il massimo ribasso, equivale a scaricare sui lavoratori il rischio d’impresa. Le lavoratrici della mensa del carcere di Bologna, ad esempio, sono ancora in attesa del pagamento della mensilità di dicembre e di una parte della tredicesima dalle ditte che gestiscono l’appalto: consorzio Unilabor e Food & facility", si legge in un comunicato della Filcams.
"Pensiamo che questo non sia più tollerabile soprattutto in un appalto pubblico. Per questo, oltre che a Bologna, oggi, dopo mesi di false promesse tutti i lavoratori delle mense delle case circondariali dell’Emilia Romagna si sono messi in sciopero. Gentile ministro della Giustizia, lavorerebbe gratis per mesi? Lo stipendio è un diritto e mutui, finanziamenti, prestiti personali e bollette utenze scadono!", conclude la nota.