Le risorse economiche attualmente a disposizione sono insufficienti e non strutturali per contrastare lo sfruttamento e il caporalato in agricoltura. Lo sostiene la Flai Cgil dopo il confronto con i ministri dell’Agricoltura e del Lavoro.

I ministri Lollobrigida e Calderone hanno illustrato la legge di conversione del decreto legge agricoltura, ma la Flai Cgil ha confermato le sue perplessità. Solo per fare alcuni esempi, secondo la Flai “per la cassa integrazione per gli operai agricoli ci sono solo 2milioni di euro, finanziamento che si chiude a fine 2024; non c’è un reale incremento del personale da destinare alle ispezioni per contrastare questa autentica piaga; non è stato ancora illustrato il reale funzionamento del sistema informativo e dell’incrocio delle banche dati per far emergere il sommerso; e non è ancora stato deciso quali siano le caratteristiche che le imprese devono avere per potersi iscrivere all’elenco di chi può fare appalti nel mondo agricolo. Abbiamo chiesto che tale metodo sia applicato anche alle imprese industriali della filiera agroalimentare”.

"Pertanto è fondamentale vigilare, perché solo con l’arrivo di risorse adeguate questi provvedimenti potranno essere efficaci”, conclude.