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Una manovra inadeguata, che non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese. Sono le motivazioni che hanno spinto Cgil Cisl Uil a una mobilitazione nazionale che punta a migliorare i contenuti del documento economico del Governo e che in Puglia - dopo le assemblee nei luoghi di lavoro e sui territori – culminerà in una grande manifestazione regionale che si terrà a Bari il prossimo 11 dicembre a partire dalle ore 9.30 in Piazza Prefettura, che vedrà gli interventi di delegate e delegati e che sarà conclusa dall’intervento del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.
“In questi mesi abbiamo chiesto più volte al Governo un confronto per sostenere le nostre proposte e le piattaforme presentate, incentrate su pensioni, fisco, creazione di nuova occupazione, welfare, investimenti, lavoro pubblico etc, e provare a modificare una legge di stabilità che non contiene a nostro avviso equità nei provvedimenti e nemmeno una prospettiva in grado di contrastare quelle diseguaglianze che sono aumentate con la crisi pandemica”, commentano i segretari generali Pino Gesmundo (Cgil), Antonio Castellucci (Cisl), Franco Busto (Uil).
Lunga la lista delle doglianze dei sindacati confederali, a partire dalle pensioni, per le quali Cgil Cisl Uil dicono no a quota 102, e chiedono pensione di garanzia per i giovani, più sostegno a donne, lavoratori disoccupati, discontinui e precoci, oltre che forti incentivi per la previdenza complementare. Nonché la possibilità di pensione da 62 anni di età e/o con 41 anni di contributi senza limiti di età. Infine si chiede di migliorare Opzione donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti. Altro capitolo delicato quello relativo al Fisco, la cui riforma immaginata dall’Esecutivo esclude dai vantaggi i redditi più bassi.
Si chiede invece di incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati, oltre a misure per contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale. Sul versante del Welfare Cgil Cisl Uil chiedono di incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza, inoltre misure per contrastare la povertà, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le politiche di inclusione. A sostegno dello Sviluppo i sindacati chiedono di rafforzare le politiche industriali. Vanno sbloccati gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Solo così sarà possibile affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale. Senza dimenticare le tante crisi aziendali aperte al tavolo del Mise così come a quello della task force regionale.
In tema di Lavoro Cgil Cisl Uil chiedono al Governo misure e investimenti che puntino a creare buona occupazione, così come una riforma degli ammortizzatori sociali universali e delle politiche attive. Va contrastata ogni forma di precarietà, partendo da percorsi di stabilizzazione e rilanciando assunzioni nei settori pubblici a partire da sanità, scuola, pubblica amministrazione.“Vogliamo un confronto serio con il Governo, non semplici comunicazioni di provvedimenti già decisi – sottolineano Gesmundo, Castellucci e Busto -.Vogliamo cambiare la manovra per le persone che rappresentiamo ma le nostre proposte parlano a tutto il Paese, in una fase straordinaria che necessita il contributo di tutti, anche della rappresentanza sociale. Ma è arrivato il momento di ridare qualcosa a chi ha pagato di più questi anni di crisi, in primis lavoratori, pensionati, giovani, Mezzogiorno. Cambiare il Paese ripartendo dal lavoro, dalle persone, non contro di loro. È quello che ci hanno chiesto le migliaia di uomini e donne, giovani e anziani, incontrati durante le assemblee, gli stessi che daranno vita a quella che siamo certi sarà uno straordinario momento di partecipazione, una manifestazione serena non contro qualcuno ma per chiedere ascolto a attenzione per questa parte di Paese”.