Il giorno della rabbia e del dolore oggi a Bologna, in tutta l’Emilia-Romagna e in tutti i luoghi di lavoro. Con uno sciopero per l’intera giornata le tute blu cittadine grideranno il proprio sconcerto contro l’ennesima strage sul lavoro che si sarebbe potuta evitare e nella quale sono morti due giovani operai.

Niente cortei, ma un presidio davanti ai cancelli della fabbrica di Via Persicetana Vecchia a Borgo Panigale, stabilimento della Toyota Material Handling sotto sequestro e chiuso. Dopo la strage, sui lavoratori si abbatte anche l’incognita di un destino incerto. Tutti e 850 sono in cassa integrazione.

Fiom Bologna: “Il mondo del lavoro metalmeccanico deve fermarsi”

“La dimensione della tragedia avvenuta alla Toyota Material Handling di Bologna ha colpito in modo sconvolgente tutte e tutti noi”, scrive sul profilo Facebook dell’organizzazione la Fiom di Bologna. “Nel corso di queste ore ci sono giunte migliaia di messaggi di vicinanza e solidarietà provenienti da ogni parte del Paese e da lavoratrici e lavoratori di ogni settore”.

“A livello regionale oggi tutte le metalmeccaniche e i metalmeccanici incroceranno le braccia, per dire basta alla strage quotidiana di lavoratrici e lavoratori che escono di casa per lavorare e non vi fanno ritorno”.

“In tutte le fabbriche – continua il messaggio – le delegate e i delegati della Fiom hanno affisso ai cancelli le bandiere con un drappo nero in segno di vicinanza e supporto al dramma che stanno vivendo le lavoratrici e i lavoratori di Toyota, ma soprattutto per dire chiaramente che oggi, 25 ottobre, le linee di produzione devono essere ferme e gli uffici vuoti”.

“Le aziende devono sapere che a ogni omicidio sul lavoro noi risponderemo con gli scioperi, che siamo disposti a perdere il nostro salario per non arrenderci alla brutalità e alla normalizzazione di quattro morti sul lavoro al giorno”.

“A Bologna stiamo vivendo una tragedia che si inserisce nel disastro collettivo dell’alluvione: nonostante le difficoltà tocca a noi dare senso e valore alla vita di un lavoratore come noi”.

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